I Fretelli Coen sono senza dubbio esponenti di un certo di cinema folle e autoriale che, nel corso degli anni, ha regalato agli aspettatori pellicole di pregio, entrate di forza nella storia della settima arte, come Fargo o Non è un paese per vecchi. Nonostante insieme abbiano lavorato sempre molto bene e con risultati quasi sempre ottimali, negli ultimi anni i due registi hanno provato anche la "carriera da solisti". Lo ha fatto prima Joel Coen, a cui per esempio dobbiamo il Macbeth con Denzel Washington. Ora lo ha fatto anche Ethan Coen, che il 7 marzo arriva al cinema con Drive Away Dolls, un film folle, esagerato, erotico e divertente che non è forse adatto a tutti, anche solo per la scelta di arrivare al cinema nella sola versione originale con sottotitoli e non doppiata.
La trama di Drive Away Dolls
La storia vede come protagoniste Jamie (la Margaret Qualley di C'era una volta a... Hollywood) e la sua amica Marian (Geraldine Viswanathan). Tanto libera e sessualmente attiva la prima, quanto repressa e silenziosa la seconda. Ed è proprio per cercare di liberare Marian dalle sue stesse costrizioni che Jamie le propone di fare un Drive-Away verso Tallahasse, Florida: affittare, cioè, un veicolo a noleggio per consegnarlo con urgenza nel luogo in cui è atteso. Tuttavia, a causa di uno di quei qui-pro-quo che esistono solo al cinema, le due ragazze finiscono col prendere la macchina sbagliata, al cui interno troveranno una macabra scoperta legata a un potente senatore (Matt Damon). Tra scagnozzi un po' tonti alle calcagna, tour di locali omosessuali, ex dal grilletto facile e riscoperta sessuale le due ragazze dovranno trovare il modo di sopravvivere e, magari, guadagnare qualcosa con ciò che hanno scoperto.
Un film manieristico ma esilarante
Come si diceva qualche riga più su, Drive Away Dolls non è esattamente un lungometraggio adatto a tutti i palati. Vuoi per le scene molto grafiche, vuoi per il tipo di sarcasmo nerissimo, vuoi per l'ambientazione all'interno del mondo lesbo. Ethan Coen, però, si diverte molto a girare un film che sembra voler omaggiare il cinema di serie Z, quello roboante e casinista che ha ispirato anche Quentin Tarantino - ed è impossibile, nella scena della valigetta, non rivedere alcune sequenze di Pulp Fiction. Lo spettatore si trova quindi davanti a un film rumoroso, sboccato, fatto di eccedenze: tutto è sopra le righe. Dai colori pop che riempiono lo schermo, alla recitazione delle due protagoniste, fino anche alle situazioni narrative che fanno avanzare la storia. Guardando Drive Away Dolls, dunque, si ha come la sensazione di non star guardando una storia fatta e finita, ma solo il "gioco" di un regista che voleva divertirsi con quella goliardia che da sempre caratterizza i film dei fratelli Coen e che qui, forse, si spinge un po' troppo in là. Il sentore, infatti, è che ci sia un po' troppo manierismo di fondo. Una sorta di autocelebrazione egoriferita che trasforma la storia in qualcosa di sterile, qualcosa che interessa fino a un certo punto.
Nonostante questo, però, Drive Away Dolls risulta anche una pellicola estremamente esilarante, anche (e forse soprattutto) grazie a tutte le varie esagerazioni e a un montaggio quasi schizofrenico. Non da ultimo, il film risulta comunque riuscito, nonostante qualche accedenza, grazie alle partecipazioni straordinarie e un po' folli di Matt Damon e di Pedro Pascal.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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