Sebbene manchino ancora diversi mesi alla cerimonia di consegna deOscar, i premi cinematografici stanno già attirando l'attenzione del web, con le prime liste dei favoriti alla vittoria e le riflessioni sullo stato del cinema. Oggi, però, a catturare l'attenzione è stata una dichiarazione di Denzel Washington che, in queste settimane, grazie all'uscita de Il Gladiatore II, sta rilasciando numerose interviste. Proprio per la sua interpretazione nel film di Ridley Scott, Denzel Washington è stato inserito nella lista dei possibili nominati come Miglior attore non protagonista ed è quotato già tra i vincitori. Ma l'attore ha, con l'Academy, un rapporto tutt'altro che roseo.
In un'intervista rilasciata ad Esquire Denzel Washington ha rivelato di non aver mai davvero superato la sconfitta incassata alla cerimonia degli Oscar del 2000. Quell'anno l'attore concorreva come Miglior attore protagonista per il film Hurricane - Il grido dell'innocenza, senza dubbio una delle sue interpretazioni migliori e più sentite. Nonostante questo, Denzel Washington non ottenne l'ambita statuetta d'oro, che invece venne consegnata a Kevin Spacey, per l'altrettanto bello American Beauty, che quell'anno vinse anche il premio al Miglior film e alla Miglior regia.
Nella recente intervista l'attore ha ricordato: "E poi agli Oscar hanno chiamato Kevin Spacey per American Beauty. Ricordo di essermi girato e di averlo guardato e nessuno era in piedi, a parte le persone intorno a lui. E tutti stavano invece guardando me. Non che sia andata per forza in quel modo, forse l'ho solo percepita io così. Magari ho avuto solo l'impressione che tutti stessero guardando me. Anche perché per quale ragione avrebbero dovuto guardare me? Ripensandoci adesso, forse non lo fecero."
Nonostante cerchi di smorzare la delusione per quella sconfitta, Denzel Washington continua con i suoi ricordi quando richiama alla memoria il momento in cui "sono tornato a casa e ho bevuto. Non voglio suonare come quello che si lamenta del 'oh, lui ha vinto il mio Oscar', o qualcosa del genere. Non è quello il punto. E sapete, c'erano voci in città su quello che stava avendo luogo da quella parte, ma è una cosa tra lui e Dio. Io non ho niente a che vedere con questo. Prego per lui."
Quella di Hurricane era la seconda nomination per l'attore di Philadelphia. La prima l'aveva ottenuta interpretando Malcolm X nell'omonimo film diretto da Spike Lee. Anche in quell'occasione, Washington non riuscì a ottenere il premio, che invece andò ad Al Pacino per Scent of a woman. Perciò quando si vide sconfitto per la seconda volta, un seme acido crebbe dentro di lui, spingendolo a non avere più fiducia negli Academy e a scegliere di non votare. I premi Oscar, infatti, funzionano con voti di categoria: tutti gli attori membri votano per le migliori interpretazioni, tutti i registi per la miglior regia e così via. Dopo la seconda sconfitta, dunque, Denzel Washington decise di fare un passo indietro e lasciò che ad esprimere il voto fosse la moglie Paulette. "C'è stato un periodo, all'epoca, in cui mia moglie Pauletta avrebbe voluto vedere tutti i film degli Oscar e io le dissi che non mi importava. 'Hey, a loro non importa di me? Allora nemmeno io sono interessato'. Vota tu. Guardali. Io non li guarderò. Mi arrendo.
'" E da allora l'attore ha scelto di non votare più per gli Oscar, nonostante poi sia riuscito a ottenere la statuetta per Training Day e sia stato candidato altre quattro volte, la più recente delle quali è stata nel 2022 per il film targato Apple Macbeth.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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