Andare a vedere Il grande giorno, l’ultimo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, è un po’ come ritrovare vecchi amici. Fedeli a un tipo di comicità mai volgare, i tre sono tornati a far sorridere davvero già dalla fatica precedente a questa, “Odio l’estate”. Gli anni bui in cui i loro film più che muovere al sorriso finivano con l’immalinconire i fan sembrano oramai lontani.
“Il grande giorno” sembra una commedia inglese ma è pronta a sviscerare ipocrisie profondamente italiche. Il film, lo si scopre strada facendo, parla in qualche modo di bilanci esistenziali, passi decisivi che potrebbero essere falsi, amicizie di tutta una vita, amori vecchi e storie in fiore, si può dire che in una sola location va in scena davvero il teatro della vita.
Giovanni e Giacomo si conoscono dalle elementari e hanno fondato la Segrate Arredi, specializzata in divani. A suggellare il rapporto simbiotico arriva la storia d’amore tra i loro primogeniti, Caterina (Margherita Mannino) ed Elio (Giovanni Anzaldo), prossimi ora al grande passo. Il matrimonio è ad alto budget: festeggiamenti per tre giorni in una villa sul lago, catering affidato a un maître (Pietro Ragusa) che ha Lady Gaga tra i suoi clienti, cerimonia officiata da un cardinale (Roberto Citran) abituato a caviale e champagne. Peccato che il programma non tenga conto dell’arrivo di una scheggia impazzita, ovvero il fisioterapista Aldo, nuovo compagno della madre della sposa ma soprattutto gaffeur da Guinness dei Primati. Sarà questo guascone, con i suoi errori compiuti in buona fede, a scombinare i programmi ma soprattutto a rompere gli equilibri tra i presenti.
Il trio comico si lancia stavolta in un’opera corale, con tanti comprimari. Attraverso i pettegolezzi fatti dagli invitati, parvenu armati di sorrisi di circostanza, ricostruiamo il background dei rapporti tra i personaggi.
In questa sorta di “Hollywood Party” all’italiana, il focus, anziché sugli sposi, tra l’altro poco convinti e in balia di stress e dubbi, è sui consuoceri: coppia professionale in cui uno fa il creativo (sceglie, corre rischi), mentre l’altro fa quadrare i conti (non decide nulla ma poi si lamenta). Dopo 30 anni fianco a fianco il matrimonio da officiare sembra quello tra loro. Intanto le mogli, ricche e annoiate, gestiscono le paturnie dei mariti e si immolano all’eterno diktat del mantenere le apparenze.
“Il grande giorno” è un film in cui i personaggi femminili sono importanti. Valentina (Elena Lietti), moglie di Giovanni, e Lietta (Antonella Attili), consorte di Giacomo, sono donne che hanno dimenticato da tempo cosa significhi divertirsi, immolate al mantenere uno status quo che nemmeno le rende felici. La loro nemesi è l’ex moglie di Giovanni, Margherita (Lucia Mascino), una “barbie vintage” che ha scoperto e scelto libertà, leggerezza e autonoma, devota com’è al “fare solo quello che fa stare bene e infischiarsene di cosa pensano gli altri”.
Messo da parte l’umorismo fisico dei loro film di un tempo, Aldo, Giovanni e Giacomo appaiono oggi più riflessivi, quasi osservatori malinconici della realtà. “Il grande giorno”, lungi dall’essere un semplice assemblaggio di gag, è un racconto ilare ma dal tono introspettivo, in cui i personaggi, imbrigliati in una vita che non somiglia alla loro vera essenza, finiscono col trovare una nuova spinta nella messa in crisi delle sicurezze borghesi su cui si sono arroccati.
In itinere ognuno di loro abbraccerà una nuova comprensione di sé, dando inizio a una stagione esistenziale nuova. La fine delle illusioni come occasione di rinascita.Insomma, un film moderatamente spumeggiante in cui trovare assonanze con quelle che sono le riflessioni di fine anno.
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