"Sostituirà molti mestieri": l'intelligenza artificiale e il rischio per il cinema

Alberto Barbera, direttore artistico della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, è una figura chiave nel panorama cinematografico. A ilGiornale.it ha parlato del cinema post pandemia e dell'irruzione dell'intelligenza artificale

"Sostituirà molti mestieri": l'intelligenza artificiale e il rischio per il cinema
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Nel cuore della stagione cinematografica, abbiamo avuto l'opportunità di confrontarci con Alberto Barbera, il direttore artistico della prestigiosa Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Con la sua importante carriera che abbraccia l'essenza del cinema, Barbera ci offre uno sguardo approfondito sulle tematiche dominanti del festival di quest'anno, riflettendo sulle sfide poste dall’Ucraina e sulle implicazioni dell'intelligenza artificiale nel mondo del cinema. Mentre il festival celebra la diversità e l'innovazione, Barbera sottolinea l'importanza di mantenere l'umanità al centro del mondo e dell’arte. Un'intervista esclusiva che svela i retroscena di uno degli eventi cinematografici più attesi dell'anno.

Direttore Barbera ci sono tematiche specifiche che caratterizzano il festival di quest'anno, magari legate a questioni politiche o di genere?

“Quest'anno abbiamo una vasta gamma di film, 80 per l'esattezza, provenienti da 52 Paesi diversi. Naturalmente, ogni film ha un suo approccio unico, ma ci sono alcune tematiche dominanti. A differenza dell'anno scorso, dove le dinamiche familiari e di coppia erano al centro, quest'anno vediamo una maggiore attenzione ai grandi temi contemporanei come le migrazioni, le guerre e i cambiamenti climatici. Un tema particolarmente ricorrente è il disagio degli adolescenti, probabilmente una conseguenza del periodo post-pandemico e dell'isolamento prolungato che ha impattato particolarmente su di loro.”

L'anno scorso aveva menzionato le problematiche legate alla guerra e alle tensioni globali. Quest'anno ci sono stati dei paesi che non hanno partecipato al festival a causa di queste tensioni?

“L'assenza di alcuni paesi, come la Russia, può essere legata alle tensioni geopolitiche, ma l'assenza di molti paesi del Sud est asiatico è una diretta conseguenza della pandemia. Questi paesi sono rimasti isolati per un periodo più lungo rispetto ad altri, influenzando la produzione cinematografica.”

Passando a un argomento più tecnologico, ho letto di preoccupazioni riguardo l'uso dell'intelligenza artificiale nel cinema, in particolare la possibilità di creare avatar degli attori. Qual è la sua opinione in merito?

“L'intelligenza artificiale rappresenta una rivoluzione potenzialmente più grande del passaggio dall'analogico al digitale. Se non regolamentata, potrebbe sostituire molti dei mestieri legati al cinema. È fondamentale trovare un equilibrio e delle regole per l'utilizzo di questa tecnologia, altrimenti rischiamo di perdere l'essenza stessa del cinema.”

Parlando di piattaforme di streaming, come si inseriscono nel panorama della Mostra?

“Netflix, Amazon e Apple sono diventate produttori principali non solo di cinema mainstream, ma anche d'autore.

Grandi registi come Martin Scorsese e Ridley Scott si sono rivolti a queste piattaforme per realizzare i loro progetti. Gli studi cinematografici tradizionali stanno producendo sempre meno, mentre le piattaforme di streaming stanno guadagnando sempre più terreno.”

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