Michael Caine compie 90 anni: le 7 interpretazioni da gigante

L’attore londinese vanta oltre sessant’anni di carriera e un palmares invidiabile, a partire dai due premi Oscar

Michael Caine in "Youth - La giovinezza" di Paolo Sorrentino
Michael Caine in "Youth - La giovinezza" di Paolo Sorrentino

All’anagrafe Maurice Joseph Micklewhite Jr, sir Michael Caine è una leggenda vivente del cinema. Più di 130 pellicole, più di sessant'anni di carriera, un palmares ricco e prestigioso: un cammino da sogno che gli ha permesso di diventare uno degli interpreti più importanti della sua generazione. Eroe o villain, comune mortale o donnaiolo: il londinese si è fatto amare per la sua grande versatilità, per la sua capacità di indossare maschere diversissime con una naturalezza raggelante.

Approdato a Hollywood dopo il boom del thriller “Ipcress”, Michael Caine si è imposto a livello internazionale navigando tra i generi: dal dramma alla commedia, passando per il thriller e per l'action di spionaggio. Tanti, tantissimi i riconoscimenti collezionati, basti pensare ai due premi Oscar al miglior attore non protagonista raccolti nel 1987 e nel 2000. Ma non solo: nel 1992 è stato insignito del titolo di Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico dalla regina Elisabetta II come riconoscimento al suo contributo nella storia del cinema, mentre nel 2000 è stato nominato cavaliere. Oggi Michael Caine compie 90 anni, un traguardo da omaggiare con le sue 7 migliori interpretazioni in oltre sei decenni di carriera.

Alfie (1966)

Adattamento cinematografico del romanzo di Bill Naughton, "Alfie" di Lewis Gilbert ha permesso a Michael Caine di compiere il definitivo salto di qualità a un anno di distanza dal successo di "Ipcress". In questa commedia sulla rivoluzione sessuale interpreta un proletario donnaiolo nella swinging London. Magnetico.

Gli insospettabili (1972)

Ultimo film di Joseph L. Mankiewicz, nonchè tra i suoi migliori, "Gli insospettabili" ha confermato le grandi qualità interpretative di Michael Caine, qui affiancato da un'icona del calibro di Laurence Oliver. Tra lotta di classe e finzione, due grandi performance attoriali, entrambe candidate all'Oscar.

Rita Rita Rita (1983)

Trasposizione della pièce teatrale "Educating Rita" di Willy Russell, "Rita Rita Rita" ha permesso a Michael Caine di collezionare il suo primo Golden Globe come migliore attore. Qui interpreta un docente universitario alcolizzato e disilluso dalla vita. Al suo fianco una eccezionale Julie Walters.

Hannah e le sue sorelle (1986)

Michael Caine ha vinto il suo primo Oscar grazie ad "Hannah e le sue sorelle" di Woody Allen e al suo personaggio buffo e impacciato, a tratti patetico. Uno dei migliori film del regista newyorkese, anche grazie alla sceneggiatura brillante e a un cast ben amalgamato.

Le regole della casa del sidro (1999)

Tratto dall'omonimo romanzo di John Irving, "Le regole della casa del sidro" ha regalato a Michael Caine il suo secondo Oscar. Nel film diretto da Lasse Hallstrom interpreta un medico a favore dell'aborto: una performance misurata, di spessore e fatta anche di semplici gesti.

The Quiet American (2002)

Trasposizione del romanzo di Graham Greene, "The Quiet American" ci offre l'ennesima grande interpretazione di Caine, qui nei panni di un reporter di guerra a Saigon, nel 1952, al centro di un triangolo amoroso con una giovane vietnamita (Do Thi Hai Yen) e un americano (Brendan Fraser). Un film legato al cinema degli anni Sessanta, forse un po' troppo sottovalutato.

Youth – La giovinezza (2014)

A proposito di film sottovalutati, l'ultima enorme interpretazione di Michael Caine: "Youth - La giovinezza" di Paolo Sorrentino.

Angosce, segreti, debolezze, speranze di due anziani - Caine affiancato da Harvey Keitel - in un'opera complessa e stratificata, che fa delle interpretazioni dei protagonisti la sua forza, della sostanza delle suggestioni la sua incredibile potenza.

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