E il buonismo trionfò alla Mostra del cinema di Venezia. Dal 2012 la kermesse ha istituito il premio Green Drop Award destinato al film che "meglio abbia interpretato i valori dell'ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla conservazione del Pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli". Si tratta dell'ennesima conferma di un orientamento politico ben preciso per quanto concerne il movimento cinematografico internazionale, ormai ingabbiato nella morsa del politicamente corretto e della cultura woke.
Quest'anno erano in concorso ben due film che trattavano il tema dei migranti che dall'Africa tentano di raggiungere l'Europa o, meglio, l'Italia. Si tratta di "Il confine verde", di Agnieszka Holland, e "Io Capitano", di Matteo Garrone. Ebbene, entrambe le pellicole si sono aggiudicate il premio del politicamente corretto per questa edizione della Mostra del cinema di Venezia. Non poteva esserci decisione più buonista di questa con un premio che non premia, ma diventa semplicemente la solita stretta di mano compiaciuta tra colleghi di circolo. Così, la giuria del premio Green Drop Award sottolinea: "I due film trattano entrambi il tema dei processi migratori e ne delineano gli aspetti umani e politici, in relazione a contesti geoambientali molto differenti ma essi stessi complementari".
Le storie raccontate in queste pellicole vengono definite come due "Odissee contemporanee", che per mano dei registi vengono "narrate con efficacia drammatica e grande resa poetica, che rappresentano bene un momento storico dove le migrazioni umane sono un fenomeno umanitario ed ecologico, tragico segno della profonda crisi di identità e di valori della società contemporanea". Alla fine, la premiazione non è stato altro che l'ennesimo sermone pro-migrazioni in una manifestazione che si dimostra sempre più politicizzata a senso unico, in cui lo spazio per altre correnti di pensiero è sempre minore.
Un vero evento di propaganda per la solita stretta cerchia di benpensanti di sinistra. Perché al novero dei film pro-migrazione di questa edizione della kermesse ne va aggiunto un altro, "The Meatseller", un corto animato tratto da una storia vera prodotto da Luca Guadagnino, ennesima storia di emigrazione adolescenziale, stavolta in salsa femminile.
La protagonista è una 15enne che per realizzare il sogno di diventare macellaia come sua madre, venditrice di carne al mercato, decide di partire per l'Italia. La propaganda pro-migranti sembra essere il fil rouge di questa edizione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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