Mostri, funghi, marziani. Il folle mondo di Tim Burton

La mostra "Labyrinth" (a Milano dal 13 dicembre) trasforma il suo cinema in un mondo "immersivo"

Mostri, funghi, marziani. Il folle mondo di Tim Burton
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«È come entrare nella mia mente». In effetti è così. Lo capisci subito, appena premi il grande pulsante che deciderà in quale porta entrare e quindi quale percorso intraprendere. Ma non c`è nulla di casuale, nemmeno nella testa di Tim Burton che è il genio di cui stiamo parlando e che ha pronunciato la frase in esergo. La mostra «Tim Burton`s Labyrinth», visitata in anteprima a Berlino prima del suo trasferimento a Milano, alla Fabbrica del vapore dal 13 dicembre al 9 marzo 2025 dove è presentata da Alveare Produzioni, Letsgo Company e Comune di Milano, è un percorso immersivo nella forza creativa del regista attraverso alcuni dei suoi film più iconici, come si usa dire oggi, da Beetlejuice (1988), a Batman (1989), Edward mani di forbice (1990), The Nightmare Before Christmas (1993), Charlie e la Fabbrica di cioccolato (2005), La sposa cadavere (2005) e Alice in Wonderland (2010). Tutti film di grandi incassi e grandi critiche.

D`altro canto il 2024 è un po` l`anno del genio nato a Burbank in California che compirà 66 anni due giorni prima di inaugurare, il 28 agosto, la 81a Mostra Internazionale d`Arte Cinematografica della Biennale di Venezia con il film di apertura Beetlejuice Beetlejuice, il sequel che segna il suo ritorno al cinema e al suo primo film di successo - in realtà appena la sua opera seconda - che da noi aveva un titolo esteso birichino, oggi evidentemente non più proponibile per il politicamente corretto, Beetlejuice - Spiritello porcello. Oltre a ritrovare Michael Keaton e Winona Ryder vedremo per la prima volta in un suo film Monica Bellucci che è diventata la sua compagna ufficiale - galeotto fu il Lumière Film Festival di Lione nell`ottobre del 2022 e chi ancora lo dirige (Thierry Frémaux anche a capo di quello di Cannes) - con la loro prima uscita pubblica avvenuta alla Festa del cinema di Roma un anno dopo.

Ad aprile scorso si è chiusa la grande mostra del Museo del cinema di Torino Il mondo di Tim Burton ed ecco che Milano risponde con un`esposizione che ha un punto di vista differente, quello del pubblico chiamato a entrare fisicamente nelle diverse stanze che racchiudono il labirintico mondo di Tim Burton e che danno la misura di quello che può passare per la testa di uno dei maggiori innovatori dell`immaginazione cinematografica.

La mostra Tim Burton`s Labyrinth, che a Berlino è allestita in uno spazio alternativo ex industriale a poche centinaia di metri dall`East Side Gallery con il suo chilometro dell`originale muro di Berlino, si apre con un`enorme bocca di un mostro in cui entrare per poi farsi scegliere dal pulsante rosso il percorso da intraprendere nelle 15 stanze piene di bozzetti e dipinti - circa 150 - e, soprattutto, di figure a grandezze naturali provenienti dai set, sia con personaggi amati come Johnny Depp in Edward mani di forbice e Jack Skeletron di The Nightmare Before Christmas che con le scenografie originali come gli enormi funghi di Alice nel paese delle meraviglie sotto cui passare e farsi un selfie.

Sì perché è indubbio che questo tipo di «esperienza immersiva», come la chiama Felype de Lima, il direttore creativo della mostra che ha avuto l`idea di realizzarla con Tim Burton in persona, grazie anche alla consulenza di Brandi Pomefret che cura l`archivio del regista, sia pensata a uso e consumo di un pubblico social che, con il biglietto completo, potrà ritornare indietro e (ri)vivere tutti i percorsi.

Sia insomma una mostra perfettamente «instagrammabile», grazie a un uso sapiente delle luci colorate e degli effetti visivi (come ad esempio la proiezione degli scarafaggi sul pavimento e sulle pareti di una stanza) che rendono qualsiasi video e foto un capolavoro di un pezzetto di noi nel mondo di Tim Burton da pubblicare sui social e, forse, da conservare nella memoria del cellulare. Anche questa - perché no - è cultura.

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