“The Plane” l’action-movie in uscita al cinema diretto da Jean-François Richet e con protagonista Gerard Butler, è davvero un film che ricorda certi titoli degli anni 90, quelli che fecero il successo del genere d’azione.
Butler interpreta un pilota d’aereo, Brodie Torrance, che è in procinto di decollare da Singapore, destinazione Tokyo. Da lì poi dovrebbe raggiungere le Hawaii in tempo per festeggiare il capodanno con la figlia. Sul suo volo si trovano quattordici passeggeri, ognuno proveniente da una parte del mondo diversa: si va dall’arrogante uomo d’affari americano alla coppia asiatica fino al detenuto Louis Gaspare (Mike Colter), che deve essere riconsegnato alla giustizia. Malgrado incomba una grossa perturbazione, la compagnia aerea per non sprecare carburante decide di non permettere un cambio di rotta. Una volta in mezzo alle proibitive condizioni meteo l’aereo si trova in panne: è stato colpito da un fulmine e si prospetta un atterraggio di emergenza, forse addirittura un ammaraggio.
Che nulla andrà per il verso giusto sembra predetto dalle famigerate ultime parole famose con cui nell’incipit il pilota rassicura la figlia al telefono: “Arriverò con largo anticipo, tranquilla”.
A dispetto di trailer e quant’altro, sarà bene fermarsi qua con le anticipazioni. “The Plane” infatti è il classico film il cui fascino sta tutto in un paio di colpi di scena e quindi è d’obbligo restare parchi di informazioni. Allo spettatore basti sapere che ne succederanno di tutti i colori.
Crude esecuzioni, sparatorie e scene di combattimento si alternano in un film che è un vero esempio di cosa si intenda per “guilty pleasure”: come il migliore dei B-movie, “The Plane” garantisce divertimento e tensione a volontà, pescando in vecchi ma efficaci stereotipi e giocando con cambiamenti tonali volutamente sconcertanti.
Quello impersonato da Butler (attraente e ironico come sempre) è sì un pilota eccezionale e dal grande senso di responsabilità, ma anche la classica persona comune che improvvisamente è chiamata dalla vita a vestire i panni dell’eroe. Ad accompagnarlo nella sequela di circostanze straordinarie che si troverà ad affrontare, sarà il passeggero che per ultimo uno sceglierebbe come complice ma che si scoprirà invece aver militato nella legione straniera.
Siamo sinceri, guai ad aspettarsi qualcosa di più del solito film d’azione hollywoodiano, ma nel genere “muscolare e senza pretese” bisogna ammettere che “The Plane” è ampiamente riuscito.
Un’ora e mezza di cliché, spacconerie e frasi fatte, in cui abbondano anche momenti violenti atti a dare credibilità al pericolo.
Se ci si lascia andare al brivido dell’avventura e si sospende l’incredulità, il film è un viaggio al cardiopalma, con sfumature thriller e piccole concessioni al ridicolo, in definitiva vero intrattenimento di evasione.
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