Diretto da Vicky Jenson (che aveva già co-diretto il primo capitolo di Shrek) e arrivato lo scorso weekend su Netflix, Spellbound - L'incantesimo è il film d'animazione che il colosso dello streaming on demand ha scelto come titolo di punta per le imminenti festività natalizie. Un film pensato per le famiglie, dunque, e che dovrebbe coinvolgere il pubblico più giovane mentre è in compagnia di quello più adulto. La trama del film ruota intorno a Ellian, una ragazza coraggiosa e testarda, che è costretta a intraprendere un viaggio pieno di pericoli e ostacoli per cercare di salavare il regno di Lumbria dalla presa di un'incantesimo oscuro che ha già trasformato i suoi genitori in mostri. Spellbound - L'incantesimo aveva attirato subito l'attenzione degli appassionati del cinema d'animazione: da una parte perché si tratta del secondo film nato nello studio dell'ex co-fondatore della Pixar John Lasseter, dall'altra perché poteva fare affidamento sulle musiche di Alan Menken, a cui dobbiamo le colonne sonore di capolavori come La sirenetta e La bella e la bestia.
Qualcosa, però, non sembra essere andato per il verso giusto, dal momento che il film non è stato accolto come probabilmente la produzione sperava. Su Rotten Tomatoes, il noto sito aggregatore di recensioni, Spellbound ha una percentuale di gradimento che si ferma al 43% per la critica e al 65% per il pubblico. Molti utenti, infatti, hanno cominciato a lasciare recensioni a una stella e dei commenti imbestialiti perché il film normalizzerebbe il divorzio. In uno dei commenti presenti sul sito, infatti, si legge: "Questo film è la più grande delusione dell'anno. Concordo sul fatto che il divorzio sia un argomento importante di discussione e che molti, molti bambini al giorno d'oggi debbano affrontarlo a causa dell'egoismo e della codardia dei loro genitori. Ma fare un film sull'amore familiare e poi dargli un finale in cui il messaggio ai bambini è 'arrendetevi e non combattete per quello che è importante', invece del perdono e della ricostruzione dell'amore è ridicolo."
Un altro commento recita: "Questo film è pura spazzatura. Mai, nella storia del mondo, un bambino ha ballato o cantato sul divorzio dei genitori". C'è anche chi si lamenta del trailer e del fatto che sia ingannatorio, dal momento che non lascia intuire quale sia il messaggio finale del film. Molti genitori si sono lamentati di aver visto il film insieme ai figli, ignari che sarebbe finito con un divorzio, costretti così ad affrontare coi più piccoli argomenti delicati e difficili. A molti, soprattutto, non è piaciuta la scelta di far sì che il divorzio dei genitori diventasse quasi una nota positiva per la protagonista. Si legge infatti che "raffigurano il divorzio come la miglior opzione per andare avanti e curare il loro matrimonio. Lavorare sul matrimonio? No. Diventare persone migliori dopo aver lavorato sui loro difetti e crescere insieme come coppia? Nemmeno per sogno. Invece loro glorificano una famiglia distrutta. In questo film vediamo il divorzio venir celebrato e normalizzato e la bambina [...] festeggia il divorzio come la miglior cosa che le sia successo.
" C'è anche chi decide di non perdersi in chiacchiere e di andare dritto al sodo, scrivendo: "Dipingere il divorzio come una cosa positiva è una bugia che viene direttamente dalla fossa dell'inferno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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