Hai presente la Parigi Roubaix? Prova ad immaginare l'emozione di un ciclista quando entra nello storico velodromo francese. La Cinque Mulini, che si corre domenica prossima a San Vittore Olona con il record di iscritti (1500) è la stessa cosa. Da 81 anni mulini e prati di questo paesino alle porte di Milano si ritagliano un pezzo di storia nell'atletica mondiale.
«Sono i brividi di un cross unico, su un percorso lungo 81 anni di racconti e imprese di campioni che quel tracciato così speciale lo hanno battuto, con quel passaggio ai Mulini dove ti entra nel cuore, attraversando i polmoni, il profumo del grano». A raccontarle queste emozioni è Fabrizio Pellizzoni. Un amatore. Uno dei tanti. Che corre (e forte) a piedi. Ma anche in bici. Un ragazzo di Casorate Primo che l'ha vinta quella amatoriale ben due volte. Te lo dice ricordando il tracciato originale, quello che vinse, prima edizione e primo italiano nel 1933 un certo Mario Fiocchi. Quello originale lungo il quale, scorrendo l'albo d'oro, s'impose nel 1986 Alberto Cova: l'ultimo azzurro della serie, uno dei 33 campioni olimpici passati di corsa qui. Sotto i Mulini. Perché poi i dominatori sono stati altri, soprattutto keniani con quello storico errore di percorso di Paul Tergat, il fenomeno della specialità, capace di vincere con due volate, la prima a un giro dalla fine, la seconda sugli avversari annichiliti. Tergat ha vinto nel 96 e nel 98. L'ultimo keniano, un anno fa, Thomas Longosiwa. E' solo uno dei numerosi campioni da imitare domenica al via. Fra questi anche tante donne, che dal 71 in poi hanno dominato: fra tutte la norvegese Grete Waitz, più volte vincitrice della maratona di NY che qui ha vinto 6 volte. Aveva sentito parlare di quel profumo dei Mulini di San Vittore Olona. «Un profumo che mi fece guadagnare qualcosa racconta Carlo Monti, un giovanotto milanese di 93 anni, olimpico della 4x100 di Londra 1948, che nel 42, a 21 anni tirava a campare facendo anche il cronista sportivo: Intervistai il vincitore Salvatore Costantino, del Guf Napoli, alla prima domanda mi rispose nun lo saccio, con quel pezzo un po' inventato mi pagai le spese per fare sport. E correre, la mia passione». La passione e il profumo del grandi del cross e del mezzofondo, campioni dei Mulini attraverso i quali passa un percorso speciale di un paesino speciale, San Vittore Olona, sul fiume Olona, che si potrebbe dire viva di questa corsa. Anche se l'evento, a guardarci dentro, fatica a sopravvivere «Non ci sono soldi, noi dell'amministrazione comunale facciamo quello che possiamo» si deve lamentare la sindaca Marilena Vercesi. Sembra incredibile per questa internazionale 81ma edizione del cross più bello del mondo, 9° tappa del circuito internazionale, sopravviva grazie al sua fascino, a questo profumo del grano. Una passione portata avanti dalla generazione Malerba, prima dal padre fondatore Giovanni, poi dal figlio Franco prematuramente scomparso e ricordato con commozione presidente della Unione Sportiva 1906 San Vittore Olona Giuseppe Gallo Stampino, nel corso della presentazione ufficiale di ieri, al Pirellone di Milano.
«I Malerba hanno inventato la campestre più bella del mondo - ha detto Gallo Stampino faremo anche fatica a resistere al tempo ma il fascino resiste e questa edizione sarà da record anche per il numero di iscritti». Un evento da incorniciare per i big, e per gli amatori, che tengono alta l'atmosfera. Ma anche per l'idea di inserire nel programma l'iniziativa del «cross per tutti», sabato 2, un'anteprima per i giovani, per le scuole. «Bellissima idea dice Danilo Goffi, altro idolo locale perché se non coinvolgiamo i giovani il fondo e mezzofondo morirà.
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