Nel mondo dell’Ict, dopo Ibm, attiva da tempo in Second Life e già dotata di un proprio “Intraverso”, una rete tridimensionale interna di cui non si sa quasi nulla, adesso è Cisco ad annunciare un “Extraverso”, una propria extranet 3D per i propri partner. Della rete di Cisco si sa poco, ma si chiamerà Ispn e avrà molte meno funzioni di SL; proprio per questo sarà più stabile, affidabile e sicura.
Affidabilità e sicurezza dovrebbero essere anche le caratteristiche su cui ha puntato Ibm e secondo alcuni osservatori se delle reti come queste venissero offerte sul mercato, rubando i clienti aziendali di Second Life, il bilancio di Linden Lab potrebbe crollare.
Ma la grande notizia di cui parlano tutti negli ultimi giorni è una dichiarazione quasi ufficiale di Google, che ha detto di avere un software adatto alla creazione di avatar e di essere in procinto di sperimentare un proprio mondo, My World, con gli studenti di alcune università statunitensi. Della possibile navigazione di Google Earth con degli avatar, del resto, si parlava con molta insistenza già da diversi mesi.
Altre soluzioni ancora stanno cercando di ribaltare il paradigma di Second Life: invece di creare un ambiente a parte, come ha fatto Linden Lab, in cui cercare molto faticosamente di portare almeno alcune funzioni del Web, non sarebbe più facile sviluppare il 3D con un sistema utilizzabile direttamente con un browser? La piccola start up di Raph Koster, un giovane californiano, ha lanciato Metaplace, una soluzione che sfrutta una sorta di Html tridimensionale per permettere a chiunque la costruzione di mondi 3D sul Web. Il sistema è per ora in fase di test, chiuso. Qualcosa di simile, che utilizza solo il Web, sta per essere lanciato con il nome di Tomorrow Space, costruito con il software open source Ogoglio.
Il Corriere e alcune altre testate e blog hanno scritto di recente che SL è in concorrenza con World of Warcraft e che addirittura sarebbe già stata battuta dal nuovo Barbie Girls. Altre ancora hanno parlato di There.com come un pericolo. In realtà, i giochi di ruolo hanno un pubblico molto diverso e chi usa Second Life detesta i giochi di ruolo e viceversa. There.com ha funzioni preistoriche e, per quanto riguarda Barbie, l’età media dei residenti di SL, 35 anni, non ha alcun interesse per le bambole, ovviamente. Sul terreno della cosiddetta e-collaboration in 3D per le aziende, invece, sarà guerra senza esclusione di colpi.
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