Inps, ora è più facile mettersi in regola: ecco come fare

Sarà possibile sanare errori e omissioni spontaneamente. La rateazione fino a 60 mesi entrerà in vigore da gennaio 2025

Inps, ora è più facile mettersi in regola: ecco come fare
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Mettersi in regola con l’Inps risulterà più facile. Sono in arrivo tempistiche più lunghe e sanzioni ridotte per chi sceglierà di sanare le esposizioni contributive. Si tratta di una delle novità introdotte con il ddl Lavoro approvato il primo maggio 2023. È in fase di inizio l’iter parlamentare per la sua approvazione. Vediamo in cosa consiste la misura.

L’adempimento spontaneo

Il ddl Lavoro introduce una novità, infatti è possibile sanare errori e omissioni con il fisco spontaneamente. L’Inps metterà in atto il procedimento della sanatoria e tramite una comunicazione specifica il contribuente verrà messo al corrente dell’irregolarità, nel caso in cui vi sia un intermediario (come, per esempio, un consulente) sarà lui a ricevere l’informazione. L’avviso darà il via al decorso del termine di novanta giorni, entro questo lasso di tempo si potrà contestare la segnalazione dell’Inps e procedere poi a sottolineare i fatti o le circostanze che giustificano quanto impugnato. Oppure sarà possibile aderire alla richiesta dell’Inps procedendo con la regolarizzazione delle anomalie presenti. In questo secondo caso è fondamentale che il pagamento venga effettuato entro trenta giorni successivi rispetto alla segnalazione. I contribuiti verranno maggiorati da una sanzione del 2,75%.

Rateazione a 60 mesi

In merito alla rateazione fino a sessanta mesi possiamo affermare che questa misura inizierà da gennaio 2025 e riguarderà anche l’Inail che, assieme all’Inps, potranno autorizzare il pagamento a rate dei debiti per i premi e per i contributi (rispettivamente Inail e Inps) che non saranno ancora stati affidati agli agenti di riscossione. Questa misura è valida fino a sessanta rate mensili a differenza dei ventiquattro mesi attuali. L’allungamento della dilazione per un massimo di cinque anni verrà applicato solo in alcuni casi specificati nel decreto dei ministeri di Lavoro ed Economia. In merito alla disciplina delle dilazioni, questa sarà definita dai singoli istituti (Inail e Inps).

Accertamenti d’ufficio

Per quanto riguarda gli accertamenti d'ufficio dell'Inps la misura prevede che venga svolta un’attività di accertamento. L’Istituto potrà basare le proprie verifiche su elementi specifici che sono stati presi da banche dati interne o da quelli di altre Pubbliche Amministrazioni. Queste informazioni potranno essere comparate al fine di effettuare dei controlli incrociati per ottenere l'esistenza di base imponibile nascosta o la fruizione di benefici contributivi o agevolazioni non spettanti. L’Inps potrà richiedere al contribuente di fornire dati e notizie che possano essere utili per l’accertamento, oppure inviare documenti e atti che siano fondamentali per procedere con le verifiche. In questo caso l’Istituto potrebbe chiedere al contribuente, o a chi lo rappresenta, di comparire per trasmettere atti o la documentazione rilevante in merito ai rapporti specifici intrattenuti con il contribuente e a dare i chiarimenti necessari.

Tramite l’invito a comparire l’Inps comunicherà anche il termine temporale per adempiere ai pagamenti, questo non sarà inferiore a quindici giorni, successivamente l’Istituto potrà procedere con un regolare avviso di accertamento. Una volta notificato l'avviso, ci saranno quaranta giorni di tempo per pagare la richiesta dell'Inps.

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