Assegno di mantenimento alla ex, in quali casi si devono pagare anche le tasse

L'assegno che si riceve dall'ex coniuge è assimilabile ai redditi da lavoro, ma non sempre subisce una tassazione

Assegno di mantenimento alla ex, in quali casi si devono pagare anche le tasse
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Quando si parla di assegno di mantenimento non si può prescindere dall'analizzare uno dei principali dubbi che attanagliano i suoi percettori: si pagano le tasse anche su di esso?

Innanzitutto è bene fare una distinzione essenziale tra le due principali tipologie. Il contributo di sostentamento che si riceve dall'ex coniuge viene considerato alla stregua di un reddito da lavoro, e in quanto tale risulta assoggettato all'Irpef. Questo significa che va dichiarato, anche se ciò non si traduce automaticamente in una tassazione qualora l'importo sia inferiore a certe cifre. Al contrario, l'assegno di mantenimento che si riceve per i figli non solo non va tassato ma neppure inserito in dichiarazione: l'unico obbligo che ha il cittadino in questi casi è quello di riportare eventualmente il contributo all'interno dell'Isee. L'assegno, in questo caso non è assimilabile a un reddito da lavoro.

Partiamo da una considerazione basilare: l'Agenzia delle entrate non ha difficoltà a individuare un contribuente che percepisce un assegno di mantenimento ma decide di non inserirlo in dichiarazione, e questo essenzialmente perché per far emergere l'evasione fiscale è sufficiente effettuare un controllo incrociato. Chi eroga il contributo, infatti, è incentivato a riportarlo in dichiarazione, dal momento che ha diritto a beneficiare di una serie di deduzioni previste dalle norme vigenti. Una volta individuato un cittadino che versa un assegno di mantenimento sarà sufficiente verificare se anche il beneficiario ha inserito gli stessi importi in dichiarazione.

L'omissione dei redditi, o la non correttezza dei dati riportati può comportare gravi problemi per il diretto interessato: allo stesso modo chi non inserisce l'assegno di mantenimento, essendo esso equiparabile ai redditi da lavoro, diventa responabile di evasione fiscale. La dichiarazione infedele, accertabile entro il 31 dicembre del quinto anno successivo alla percezione dell'assegno, comporta l'applicazione di sanzioni

Non sempre, tuttavia, queste somme si devono inserire in dichiarazione: ciò accade, ad esempio quando l'ex coniuge che le incassa continua a mantenere un reddito complessivo talmente basso da non essere soggetto a tassazione. In questo caso, restando il contribuente nella no tax area, l'omissione non è assimilabile a un'evasione fiscale.

Vi sono situazioni in cui, pur se basso, l'assegno di mantenimento va indicato nel 730, ad esempio quando il beneficiario risulta titolare di altri redditi assoggettati all'Irpef.

Il contributo di sostentamento dovrà essere inserito alla voce "Altri redditi" e farà cumulo con i restanti su cui va calcolata l'Irpef, contribuendo così a determinare lo scaglione di riferimento e le conseguenti aliquote.

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