Bolletta elettricità, la conosciamo davvero? Ecco come leggerla

Imparare a leggere i dati contenuti nella bolletta può aiutarci a capire meglio quali sono i nostri consumi reali e a risparmiare sulla spesa energetica. Vediamo nel dettaglio le voci principali e a cosa corrispondono

Bolletta elettricità, la conosciamo davvero? Ecco come leggerla

Un arrivo, il suo, sempre più temuto dagli utenti, che guardano con timore, con l’approssimarsi della scadenza (normalmente bimestrale o mensile), la propria cassetta delle lettere. Parliamo della bolletta dell’energia elettrica, più comunemente detta “della luce”, i cui importi (come del resto anche per quella del gas) sono sempre più difficili da sostenere (e da comprendere) per moltissimi.

Di certo questo tipo di documento contiene una tale quantità di informazioni e dettagli che, se da un lato dovrebbero rendere più “intelleggibile” il motivo di determinati costi, dall’altro proprio per questo, ce lo rendono totalmente indigesto. Proviamo allora a comprendere la bolletta della luce, leggendola punto per punto, cercando di renderne la lettura meno ostica.

Premesso che lo schema della bolletta è sostanzialmente lo stesso a prescindere dal fornitore, perché stabilito dall'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), ne faremo una lettura il più possibile analitica, cioè punto per punto.

La prima informazione sulla bolletta indica se il cliente è sul Mercato libero dell'energia (in cui il cliente sceglie liberamente un proprio fornitore di luce e gas, attivando un contratto con un prezzo stabilito e negoziato col fornitore, che può variare in base a vari fattori) o in quello di Maggior tutela (in cui i prezzi luce e gas e le condizioni sono stabilite sempre dall'Autorità). Di seguito, i dati relativi all'intestatario dell'utenza, cioè la persona fisica o giuridica firmataria del contratto in essere con il fornitore, poi il Numero cliente, il Codice identificativo del contratto, l'importo da pagare e il termine entro cui va saldato. Un’altra informazione importante, solitamente presente in questa sezione è la data di emissione della bolletta successiva, utile per pianificare le nostre spese. Poi le informazioni di contatto del fornitore e quelle per segnalare eventuali guasti o disservizi.

Com’è composta la spesa per l’energia elettrica

Proseguendo nella lettura, troviamo come voce la Spesa per la materia prima energia, cioè la voce di costo dell'energia elettrica, quanto si spende in base a quanto si consuma, compresi alcuni costi fissi; c’è poi la Spesa per il trasporto e la gestione del contatore, relativa ai costi inerenti il trasporto e la manutenzione delle reti elettriche di distribuzione, oltre che dei contatori; seguono gli Oneri di sistema, costi a copertura di attività di interesse generale per il sistema elettrico, pagati da tutti i clienti; Arrotondamenti vari, poi l’eventuale Bonus sociale (in caso se ne abbia diritto), e ancora, IVA e Accise: l'IVA viene applicata al costo complessivo del servizio, mentre l'accisa è una imposta indiretta sul consumo elettrico, gestita dall'Agenzia delle Dogane. Infine eventuali Ricalcoli, il Totale bolletta, cui viene aggiunto il canone Rai (suddiviso in tranches).

Alcune bollette riportano anche la voce riferita al PCV, o prezzo di commercializzazione vendita, costo in quota fissa, espresso in euro per mese, e gli Extra, oltre ai consumi fatturati/consumi stimati: si tratta, come vedremo più avanti, di consumi calcolati nel periodo di riferimento della bolletta, che possono essere stimati rispetto ai consumi precedenti, o fatturati, o rilevati, tramite autolettura o telegestione.

Situato, a seconda, sulla sinistra o sulla destra, c’è un Box che riporta le caratteristiche tecniche della fornitura d'energia elettrica: il Numero cliente o codice cliente, il numero di riferimento dell'utenza specifico del Fornitore stesso, il Codice POD, che sta per punto di prelievo dell'elettricità ed individua il punto geografico sul territorio in cui l'energia elettrica viene prelevata dal cliente; la Tipologia di cliente, che può essere "Domestico residente" o "Domestico non residente"; il Codice offerta, la Tipologia di contatore (ad esempio elettronico, gestito per fasce), la periodicità della fatturazione; a seguire, la Tensione di alimentazione, Potenza impegnata e potenza disponibile, il Totale da pagare con gli estremi della bolletta, la Potenza impegnata e quella disponibile (ad esempio 3,30 kW), la Spesa annua sostenuta, il Consumo annuo (suddiviso per fasce orarie, che vanno da F1 a F3), la data di attivazione della fornitura, quella della scadenza del contratto, in caso ci fosse, e il Deposito cauzionale versato.

Normalmente è anche presente un grafico (o più di uno, lineare o “a torta”) sui Dati di Consumo ripartiti per fasce orarie e sui consumi annui, sempre ripartiti per fasce.

Le Fasce orarie di energia elettrica in Italia si suddividono in F1 (lunedì - venerdì dalle ore 8.00 alle 19.00, la fascia più costosa), F2 (ore intermedie, lunedì - venerdì dalle 7.00 alle 8.00 e dalle 19.00 alle 23.00, sabato dalle 7.00 alle 23.00, escluse le festività nazionali) e F3 (ore più economiche, lunedì - sabato dalle 23.00 alle 7.00, domenica e giorni festivi 24 ore su 24).

I dati principali nel dettaglio

Dopo aver visto l’elenco delle voci principali, cerchiamo di capirne la funzione:

Per comprendere quanto viene a costare in concreto la corrente elettrica, bisogna controllare le voci in bolletta sotto il nome di Costo medio unitario della bolletta (che indica cioè il costo medio della propria utenza elettrica; non corrisponde al costo kWh effettivo, in quanto include sia le quote fisse che quelle variabili rispetto al consumo, più eventuali ricalcoli) e Costo medio unitario della spesa per la materia energia (fa riferimento al costo medio relativo alle attività svolte dal fornitore per fornire energia elettrica; anche in questo caso il valore non corrisponde al costo kWh effettivo, in quanto risente della presenza degli importi fissi, espressi in euro/cliente/mese, o euro/POD/mese, e di eventuali corrispettivi differenziati per scaglioni di consumo).

C’è poi la Spesa per la materia prima energia, che comprende costi variabili e costi fissi, tra cui il prezzo dell’energia, le perdite di rete, la componente di dispacciamento (cioè le attività necessarie per mantenere la rete elettrica in costante equilibrio fra energia immessa in rete e quella consumata), il prezzo commercializzazione vendita (PCV) e altre voci;

Le Spese per il trasporto e la gestione del contatore: si riferiscono ai costi per il trasporto e la distribuzione dell'energia sulla rete di trasmissione nazionale per la gestione e lettura dei contatori, nonché per la gestione dei dati delle letture; per questi servizi di rete si paga una tariffa uniformemente applicata su tutto il territorio nazionale;

La voce Spese per gli oneri di sistema riguarda i costi fatturati per la copertura delle attività di interesse generale per il sistema elettrico e viene pagato da tutti i clienti finali, con l'eccezione di alcune voci per i destinatari del Bonus elettrico. Tali oneri vanno a coprire il sostegno delle energie rinnovabili e la cogenerazione e i rimanenti oneri generali.

Con Totale imposte ed IVA, si indicano l'imposta erariale di consumo (o accisa) applicata alla quantità di energia consumata indipendentemente dal contratto o dal venditore scelto e l'imposta sul valore aggiunto (IVA), che per le forniture ad uso domestico è al 10% sul costo totale della bolletta, mentre per i clienti con "usi diversi" è pari al 22%. In caso di utenza attivata su residenza anagrafica, i clienti domestici fino a 3 kW di potenza e con consumi inferiori a 1.800 kWh annui godono di un'agevolazione sull'accisa.

Veniamo ai Servizi di vendita, che sono la quota maggiore, pari circa al 50% della bolletta dell'utente domestico tipo. Questi servizi comprendono i costi delle attività sostenuti dal fornitore per acquistare e rivendere l'energia elettrica al cliente finale e sono a loro volta suddivisi in Quota fissa (costo di commercializzazione vendita e dispacciamento) e Quota energia, proporzionale ai consumi (euro/kWh) di energia, dispacciamento, sbilanciamento, perequazione energia (prevista solo nel servizio di Maggior tutela)

In determinate situazioni possono essere presenti in bolletta alcune altre voci di spesa, tra cui i Ricalcoli (rielaborazione degli importi già pagati in bollette precedenti, in credito o in addebito verso l’utente finale), il Bonus Sociale (voce presente solo in caso di domanda per il Bonus Elettrico), Altre partite (cioè tutti i costi non ordinari in bolletta, come ad esempio gli interessi derivanti da morosità rispetto a bollette precedenti, o anche contributi per le operazioni legate al contatore, come subentro e voltura).

Va ricordato che la corrente elettrica costa di più per la seconda casa, in quanto le tariffe applicate ad un'utenza residente sono più basse rispetto a quelle in bolletta luce seconda casa. Il costo di un'utenza domestica non residente è più alto in corrispondenza di bassi consumi. Aumentando i consumi, diminuisce la differenza tra una bolletta per prima e seconda casa.

Consumi fatturati, rilevati, stimati

In caso di contatore elettronico della luce, la lettura dei consumi viene trasmessa in automatico al distributore (che è proprietario del contatore), che a sua volta la trasmette al fornitore. In caso di contatore meccanico, è bene inviare periodicamente (ogni tre mesi circa, verso la fine del mese) un'autolettura al proprio fornitore, così che possa fatturare in bolletta luce i consumi effettivi e non quelli stimati.

Ormai diffuso in ogni casa, il contatore elettronico rileva i consumi distinguendo la fascia oraria F1, F2 o F3 in cui avvengono. In bolletta vengono indicate tre tipologie di consumo: il Consumo annuo (la somma dei consumi fatturati negli ultimi 12 mesi), il Consumo rilevato (consumi attribuiti sulla base delle letture rilevate dal distributore o da autoletture, il Consumo fatturato (il consumo fatturato in base alla tariffa applicata).

Spesso inoltre nel prospetto è presente la dicitura Consumo stimato o lettura stimata. I consumi stimati derivano da stime presunte sulla base dei consumi storici del cliente, che possono risultare sottostimati o sovrastimati; solo successivamente, appena acquisiti i dati dei consumi reali, il fornitore provvederà ad inviare un conguaglio (o ricalcolo). Se prevista, è possibile fare anche in questo caso l'autolettura e comunicare al fornitore il consumo che compare sul display del contatore.

In caso di consumo zero viene comunque inviata la bolletta con i costi fissi da saldare o con l’importo in negativo, che verrà poi ricalcolato sul prossimo invio.

Alcuni fornitori elencano in coda alla bolletta i servizi aggiuntivi attivabili dal cliente e comunicazioni varie, come ad esempio le informazioni relative al pagamento del Canone Rai e quelle sul Mix Energetico Nazionale (cioè la suddivisione delle fonti energetiche da cui proviene l’energia fornita alla nostra utenza: fonti rinnovabili, gas naturale, carbone, ecc.) relativo all'approvvigionamento del mercato di Maggior tutela e del Mix medio nazionale per la produzione dell'energia immessa nel sistema elettrico italiano.

Modalità di pagamento

L’ultimo foglio della bolletta è composto dal bollettino di conto corrente postale per il pagamento della stessa, da saldare in una ricevitoria, alle Poste, in tabaccheria o tramite apposite App. In alternativa al cartaceo, è possibile ricevere il documento via email, o visualizzarlo nella propria area clienti personale; il pagamento della bolletta si può effettuare anche tramite RID bancario: l’importo viene automaticamente scalato dal conto corrente registrato per il contratto luce con il fornitore.

Ciascun fornitore può inoltre mettere a disposizione, in base ad accordi e convenzioni particolari, anche altri sistemi di pagamento, come ad esempio CBILL tramite internet banking, i punti MOONEY (Circuito Sisalpay), o ancora i PUNTOLIS convenzionati con LIS Pay e i punti vendita Coop abilitati.

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