Caro carburanti, si va verso un bonus benzina: il piano del governo per contrastare i rincari

Il sussidio di 80 euro dovrebbe essere caricato sulla carta "Dedicata a te", lanciata lo scorso mese di luglio

Caro carburanti, si va verso un bonus benzina: il piano del governo per contrastare i rincari
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Col prezzo dei carburanti che non accenna a diminuire, il governo si appresta a introdurre un bonus per aiutare i cittadini italiani in maggiori difficoltà economiche: l'idea è di riuscire a inserire questa importante novità dopo il varo della Nota di aggiornamento al Def, in calendario per il prossimo mercoledì 27 settembre. Il sussidio, del valore di 80 euro, dovrebbe essere accreditato sulla social card "Dedicata a te", lanciata dall'esecutivo lo scorso mese di luglio. Con un valore di 382,50 euro, la carta, destinata all'acquisto di alimentari e beni di prima necessità, è stata ideata e distribuita con l'obiettivo di sostenere le spese dei nuclei familiari numerosi, ovvero quelli composti da almeno tre persone, e con un Isee inferiore ai 15mila euro.

La decisione di inserire il bonus benzina nella social card "Dedicata a te" dovrebbe permettere di venire incontro alle esigenze di una platea di circa 1,3 milioni di beneficiari, con una spesa totale che si aggirerebbe intorno ai 100 milioni di euro. Tale opzione ha preso nelle ultime ore il sopravvento rispetto a un'altra precedentemente valutata che prevedeva invece uno sconto, destinato anche in questo caso solo ai possessori della carta, da applicare direttamente al momento del pagamento presso i distributori di carburante sul territorio nazionale.

Come detto, non sarà la prossima riunione del Consiglio dei ministri, prevista per il prossimo lunedì a Palazzo Chigi, il teatro in cui si concretizzerà questa misura. Bisognerà invece attendere, presumibilmente, dopo l'approvazione della nota di aggiornamento del Def (NaDef) in programma, come ogni anno, il giorno 27 di settembre.

L'idea di inserire il bonus benzina sulla social card indica chiaramente l'intenzione da parte del governo Meloni di indirizzare le proprie attenzioni sui redditi più bassi: su questa stessa linea si colloca, in effetti, la decisione di abbandonare la strada che prevedeva l'introduzione dell’accisa mobile, un sistema che avrebbe ridotto le imposte applicate sui carburanti in relazione all'incremento dei costi. Se da un lato di certo il meccanismo avrebbe ridotto il prezzo finale alla pompa, dall'altro avrebbe consentito a chiunque di accedere al beneficio, indistintamente dal proprio reddito.

Il caro benzina, come denunciato da Assoutenti, ha portato all'impennata del prezzo di numerosi prodotti di largo consumo che viaggiano su gomma: nell'ultimo mese i costi della verdura fresca solo saliti del +20,1% su base annua, mentre la frutta è rincarata del +9,4%.

Gli aumenti più consistenti riguardano lo zucchero (+43,3%), l'olio (+ 37,1%), le patate e i pomodori (oltre il 25% in più): riso, carote, cipolle, finocchi aumentano di oltre il 23%. Male anche le albicocche e le susine (+22%), i cavoli (+20,5%), le arance (+18,4%), gelati e latte conservato (+15%).

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