Bonus elettrodomestici raddoppia per i redditi più bassi: cosa accadrà in manovra

La misura, presentata alla Camera in una proposta di legge lo scorso febbraio, potrebbe finire nella legge di bilancio

Bonus elettrodomestici raddoppia per i redditi più bassi: cosa accadrà in manovra
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Il governo sosteniene i redditi medio-bassi. I progetti al vaglio dell'esecutivo vanno dal piano di realizzazione di un bonus elettrodomestici agli interventi finalizzati a ritoccare le buste paga delle fasce di popolazione più deboli passando dagli incentivi per la natalità. A questo si aggiunge la combinazione del taglio del cuneo fiscale e l'arrivo della nuova Irpef a tre aliquote da inserire in manovra che potrebbero consentire di creare gli spazi giusti in cui muoversi per operare a favore dei redditi più bassi.

Bonus elettrodomestici

La proposta di includere in legge di bilancio del bonus elettrodomestici, con l'obiettivo di incentivare il ricambio dei vecchi elettrodomestici con nuovi modelli più efficienti, arriva dal Carroccio. La Lega aveva effettuato la richiesta di attuazione del bonus in una proposta di legge depositata alla Camera lo scorso febbraio."Sto frenando l'incardinamento in commissione", ha spiegato uno dei primi firmatari, il deputato leghista Alberto Gusmeroli, "perché il ministro Giorgetti sta valutando se inserirlo già nella manovra".

La proposta prevede un contributo fino al 30% del costo di acquisto, con un tetto massimo di 100 euro, per sostenere il ricambio di vecchi elettrodomestici con nuovi apparecchi dotati di maggiore efficienza energetica. Al vaglio, per gli anni 2023/2024/2025 "un contributo per l'acquisto di elettrodomestici di elevata efficienza energetica, con smaltimento contestuale degli elettrodomestici obsoleti attraverso il riciclo". Contributo che, stando al testo della proposta di legge, potrebbe salire fino a 200 euro nel caso in cui l'Isee del nucleo familiare dell'acquirente fosse inferiore ai 25mila euro. Per finanziare l'incentivo sarebbero stanziati 400 milioni di euro per ciascun anno.

Stando a quanto indicato nell'articolo 2, il contributo è finalizzato all'acquisto di elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A per lavatrici e lavasciuga, alla classe C per le lavastoviglie e alla classe D per frigoriferi e congelatori.

Le misure per le famiglie

Per venire incontro alle esigenze delle famiglie più numerose sono al vaglio diversi interventi, tra cui spiccano il rafforzamento dell'assegno unico e l'ipotesi di un azzeramento dell'Irpef. Uno dei principali obiettivi dell'esecutivo, espresso dal premier Giorgia Meloni fin da prima del suo insediamento a Palazzo Chigi, è sempre stato quello di rilanciare la natalità. Il quadro demografico tracciato dall'Istat è poco incoraggiante: le famiglie sono in leggero aumento, ma si tratta spesso e volentieri di nuclei poco numerosi e le coppie senza figli continuano a crescere: di questo passo la popolazione italiana potrebbe calare dai 59 milioni del primo gennaio 2022 fino a 58,1 milioni nel 2030 e addirittura 45,8 milioni nel 2080.

Ecco perché il sostegno alla natalità sarà una priorità in manovra, spiega il sottosegretario alla presidenza del consiglio, con l'introduzione di "misure concrete più strutturali" rispetto al passato. "La denominazione del ministero di cui è titolare Roccella non è un'etichetta ma un impegno per tutto il governo", aggiunge ancora Alfredo Mantovano.

Potrebbe cambiare in primis l'assegno unico: nella prima legge di bilancio era stato incrementato per il primo figlio e poi dal terzo figlio in poi fino a tre anni, e successivamente anche in modo forfettario e strutturale per le famiglie più numerose."Altrettanto faremo in questa nuova finanziaria", annuncia il ministro Roccella."In particolare l'intervento sull'assegno unico sarà focalizzato sul terzo figlio, mentre per il secondo è allo studio un pacchetto di altre misure più articolato", precisa.

Oltre ciò sono al vaglio delle misure per sostenere i nuclei familiari con 3 figli: tra queste, ad esempio, l'azzeramento dell'Irpef e l'introduzione di agevolazioni per chi assume le mamme.

Taglio del cuneo

Confermato per il 2024 il taglio del cuneo in vigore da luglio, con 7 punti in meno per chi ha un reddito inferiore a 25mila euro e 6 fino a 35mila: ad esso si associerà la rimodulazione dell'Irpef da 4 a 3 aliquote. Si dovrebbe procedere dai redditi inferiori accorpando i primi due scaglioni, ovvero quello fino a 15 mila euro con aliquota al 23% e quello tra 15 e 28mila euro con aliquota al 25%, creando un'unica aliquota al 23%.

Con questo doppio intervento, necessario affinché i benefici del taglio del cuneo non vengano erosi dalle tasse, le buste paga mensili dovrebbero crescere: la Fondazione dei commercialisti stima un

incremento di 67 euro per i redditi fino a 15mila euro e un di 120 euro per quelli fino a 35mila. Il beneficio si ridurrebbe a 22 euro per i redditi oltre tale soglia, che non beneficieranno del taglio del cuneo fiscale.

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