Buoni postali scaduti? Il rimborso è comunque possibile. Basta rispondere alle giuste condizioni e seguire la procedura corretta.
I Buoni postali
I buoni fruttiferi postali non solo altro che prodotti di investimento finanziario italiani. Vengono emessi da Cassa Depositi e Prestiti, una società controllata dal ministero dell'Economia e delle Finanze, che ne è anche garante diretto. Sono sottoscrivibili e rimborsabili presso ogni ufficio postale, non sono soggetti a commissioni, possono essere in forma cartacea o dematerializzata, e valgono anche per cifre minime, dato che si parte da 50 euro.
Chiaramente l'offerta a disposizione è ampia e dipende dall'evoluzione dei mercati, e il tipo di buono può variare in base al genere di rendimento. Si tratta di una forma risparmio postale molto comune e ampiamente utilizzata.
Il rimborso dopo la scadenza
Ma cosa accade se i nostri Buoni postali sono scaduti? In realtà non rischiamo di perderli. Bisogna però inoltrare il modulo corretto a Poste Italiane. In sostanza, recuperare le somme di denaro spettanti è possibile, a patto che vengano rispettate alcune condizioni. Poste Italiane ha un solo modo per avvalersi della prescrizione e non pagare la cifra dovuta, ossia provare di aver consegnato il Fia (Foglio Informativo Analitico), come disposto da un decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze del 19 dicembre 2000. Da ciò capiamo che si parla soltanto dei Buoni postali emessi dopo questa data.
E quelli emessi prima? Prima questa condizione non sussiste. Lo scorso 9 aprile, il giudice di Pace di Oristano ha condannato Poste Italiane in merito a una vicenda relativa proprio al Fia. Poste è stata obbligata a restituire al cliente sia la somma investita che gli interessi, oltre a pagare le spese legali e il risarcimento danni. Una cosa non da poco. I risparmiatori, nel caso citato erano tre, si mossero contro Poste Italiane per il mancato rimborso di un Buono Fruttifero Postale sottoscritto in data 2 agosto 2000. Il giudice sanzionò Poste per violazione degli obblighi di informazione e trasparenza.
I diritti del cliente
Secondo Poste, il cliente avrebbe dovuto informarsi sulle scadenze, ma per il giudice di Pace questa spiegazione non sarebbe sufficiente.
Toccherebbe a Poste Italiane, in sostanza, tenere informato il cliente, mettendolo nelle condizioni di conoscere i propri diritti e assolvere ai propri obblighi. Al momento della sottoscrizione, Poste è tenuta a consegnare al cliente anche il Fia. Se questo non avviene, il cliente può intentare causa, affermando di non essere stato correttamente informato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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