Carburanti, obbligo del prezzo medio: ecco il decreto contro i "furbetti"

Speculazioni sui carburanti sempre più difficili: ecco il decreto ministeriale con gli obblighi per i gestori delle pompe di benzina dal prossimo mese di agosto e quali saranno le sanzioni

Carburanti, obbligo del prezzo medio: ecco il decreto contro i "furbetti"

Un cartello con i prezzi medi praticati nella regione accanto ai prezzi praticati dal singolo distributore: è la decisione del governo per la trasparenza sul costo dei carburanti stabilito con il decreto ministeriale firmato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale nelle prossime settimane. La stretta contro i furbetti delle speculazioni su benzina e diesel entrerà in vigore dal prossimo 1° agosto.

Quali saranno le nuove regole

In questo modo, ogni consumatore potrà confrontare la media dei prezzi delle pompe di benzina con quella del singolo distributore e valutarne, o meno, la convenienza: la misura decisa dall'esecutivo va contro le speculazioni a cui avevamo assistito soprattutto all'inizio del 2023 con alcuni prezzi decisamente alle stelle. Secondo quanto riportato dal Messaggero, "gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione, compresi quelli operanti lungo la rete autostradale" dovranno esporre "con adeguata evidenza un cartellone riportante i rispettivi prezzi medi, relativi alle tipologie di carburanti disponibili presso il proprio punto vendita, assicurandone l’aggiornamento con frequenza giornaliera".

L'obbligo per i gestori

Il regolamento parla chiaro ma soprattutto con regole ben precise: anche quando il distributore funzionerà soltanto in modalità self-service, il gestore dovrà aggiornare quotidianamente i prezzi medi che dovranno essere a disposizione del pubblico "entro le 10.30": stretta importante anche sulla grandezza del carattere che dovrà essere ben visibile e assicurare "una dimensione minima pari a 12 cm in altezza". Importante mantenere anche l'ordine del tipo di carburante dall'alto verso il basso: prima il prezzo medio del gasolio, poi benzina, gpl e metano indicando "con pari dimensione le cifre decimali fino alla terza".

Le sanzioni

I furbetti che non si atterranno alle regole rischiano multe minime da 200 euro ma che possono arrivare fino a duemila euro se le violazioni saranno reiterate e si raggiungerà la soglia massima di quattro infrazioni, anche se non di seguito, in 60 giorni (due mesi). Constatata dalle autorità competenti le violazioni, potrebbe essere sospesa l'attività del distributore per un periodo massimo fino a 30 giorni. Il ministro Urso nei giorni scorsi ha sottolineato come si vada in direzione della "massima trasparenza" mettendo i consumatori nelle condizioni "di conoscere il prezzo medio e anche quello praticato da ciascun distributore".

Le reazioni

Un plauso arriva dal Codacons che ha valutato come positiva la nuova operazione trasparenza sui prezzi dei carburanti "ma le misure previste dal governo da sole non bastano a far scendere i listini alla pompa e contrastare le speculazioni". L'associazione spiega che il governo "avrebbe fatto meglio ad aumentare le sanzioni verso chi non rispetta le norme sull'indicazione dei listini alla pompa, considerato che le multe appaiono irrisorie e scattano solo in caso di violazioni ripetute".

È chiaro, invece, che a non essere d'accordo con le future e prossime misure sono le organizzazioni dei gestori come Fegica-Cisl che ha definito queste norme "una farsa" accusando i tecnici del ministero di essere "completamente avulsi dalla realtà della distribuzione carburanti", come si legge sul quotidiano romano. Ha espresso contrarietà anche la Figisc-Confcommercio: il suo segretario generale, Paolo Uniti, non ha escluso l'ipotesi di fare ricorso al Tar.

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