Il paventato spegnimento dello Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale), erroneamente dato per certo (secondo alcune fonti il prossimo 23 aprile), non ci sarà. Almeno non per i prossimi due anni, dopo la proroga decisa dal Governo, che corrisponderà agli Identity Provider (i gestori di identità abilitati) 40 milioni di euro per il mantenimento e la gestione del servizio. La questione comunque non è chiusa: resta l’obiettivo di una razionalizzazione del sistema di identità digitale, attraverso un unico strumento di accesso per tutti i servizi della Pubblica Amministrazione e per il servizio sanitario, individuato nella CIE (Carta d’Identità Elettronica). I tempi non saranno brevi, ma la direzione è segnata, visto che ad una sostanziale convergenza di Spid e CIE nell’identità digitale europea, l’European Digital Identity Wallet, sta lavorando anche la Commissione Ue.
Semplificare l’uso della CIE
Tutto questo mentre si cerca di semplificare la vita ai cittadini che vogliano accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, utilizzando proprio la CIE. Il Ministero dell’Interno ha infatti comunicato l’introduzione di nuove funzioni della carta per semplificare l’accesso, anche in mobilità, superando il problema del lettore del chip. Come? Attivando i livelli 1 (username e password) e 2 (generazione di un codice temporaneo di accesso o scansione di un QR code), già offerti da Spid. Non dovrebbe più essere indispensabile quindi il ricorso al livello 3, che richiede la presenza di un lettore di smart card (per il pc) o di uno smartphone dotato di tecnologia NFC.
In effetti, se è davvero questo il destino della CIE (e di riflesso quello dello Spid, oggi in uso da 32,2 milioni di italiani), sarà opportuno che l’attivazione e l’utilizzo di questo documento elettronico diventino il più possibile agevoli e semplici. Nel frattempo, vediamo le potenzialità della CIE e qual è la procedura di attivazione per poterla utilizzare oggi nei diversi servizi, confrontandola con quella dello Spid.
Le funzioni della CIE
Il documento d’identità elettronico sostituisce interamente quello analogico cartaceo, per cui andrà usato ogni volta che dovremo farci identificare: dai controlli di Polizia alla richiesta di documenti personali. Potremo utilizzare la CIE anche per accedere a tutti i servizi digitali offerti dalla Pubblica Amministrazione, tra cui l’accesso ai portali dei singoli Comuni, al sito dell’INPS, ai sistemi sanitari regionali per richiedere il Fascicolo Sanitario Elettronico, a quello dell’Agenzia delle Entrate (anche al portale per emettere le fatture elettroniche), e a molti altri enti accreditati.
Una volta perfettamente operativa e integrata, la Carta d’Identità Elettronica, oltre a permettere di spostarsi su tutto il territorio nazionale e internazionale e valere come modalità di autenticazione nelle strutture alberghiere, si potrà utilizzare sui mezzi di trasporto (al posto dei titoli di viaggio) e per l’accesso a musei, eventi e manifestazioni varie. È possibile ad oggi utilizzare il documento anche per apporre la propria firma digitale sui documenti, funzione per cui è necessario scaricare l’applicazione CieSign dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
I livelli delle credenziali
Per comprendere bene il cambiamento in atto è bene precisare che i livelli delle credenziali sono nei fatti i livelli di sicurezza applicati ad un accesso informatico ad un servizio. Per credenziali di livello 1 si intendono la sola login e password. Le credenziali di livello 2 sono invece login, password e OTP, un codice temporaneo inviato via mail o via SMS. Il livello 3 è l’ulteriore sistema di sicurezza che passa dalla lettura di un chip NFC (tecnologia Near Field Communication).
Nonostante il livello 2, utilizzato dalla maggior parte dei siti al mondo, inclusi quelli delle banche e delle carte di credito, sia considerato più che sufficiente per dare solidità al sistema, fino a ieri la Carta d’Identità Elettronica permetteva l’accesso di sicurezza soltanto tramite il livello 3. Questo obbligava all’utilizzo di un token (un lettore del chip) da collegare al computer oppure di un telefono con lettore di NFC. Anche da questo deriva il successo dello Spid, più comodo, perché sempre fruibile, grazie all’utilizzo delle credenziali di livello 2, anche da computer privi di lettore di RFID (acronimo di Radio Frequency Identification).
Tuttavia, per ragioni strategiche e di costi (ricordiamo che i concessionari che danno accesso al sistema Spid vengono pagati per questo servizio) il Governo ha deciso la svolta, così la Carta d’Identità Elettronica funzionerà ora allo stesso modo dello Spid, il che lo renderà di fatto inutile, quando tutti i siti avranno i requisiti per interfacciarsi con la CIE (molti di questi, anche governativi non sono ancora pronti).
Come si attiva la CIE e si utilizza da Pc e smartphone
La Carta d’Identità Elettronica può essere utilizzata da Pc scaricando il relativo software per la lettura del documento e, ovviamente, sfruttando un lettore di smartcard o NFC. Per leggere il documento elettronico si può utilizzare anche il proprio smartphone (che dev’essere però dotato di chip NFC), scaricando l’app CieID che consente l’autenticazione a tutti i servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione. L’applicazione è totalmente gratuita ed è disponibile sia per Android che per iOS, a condizione che la connessione NFC del proprio smartphone sia attivata.
Una volta scaricato e installato il programma, sarà necessario effettuare la registrazione della Carta d’Identità Elettronica, andando sulla pagina dedicata del portale istituzionale della carta di identità elettronica. Per farlo occorre aprire l’App, accettare l’informativa sulla privacy e selezionare la voce Registra la tua carta. Qui verrà richiesto di inserire il PIN a 8 cifre e di appoggiare il documento sul retro dello smartphone. Generalmente il chip NFC si trova nella parte alta del dispositivo, fatto questo si può fare tap su Inizia e attendere che la CIE venga riconosciuta dal sistema. La procedura di identificazione e di certificazione sono analoghe sia per l’utilizzo da Pc che da smartphone.
Attenzione: i codici PIN (e PUK) vengono comunicati al titolare della CIE in due parti. La prima parte durante la richiesta del documento presso gli uffici comunali, la seconda si trova sul foglio di accompagnamento a cui è attaccata la CIE, all'interno della busta sigillata che si riceve a casa o si ritira al Comune. È fondamentale custodirli con attenzione, sia per la sicurezza dei nostri dati, sia perché diversamente è impossibile procedere con queste operazioni, se non richiedendone di nuovi. Terminate le operazioni, sarà possibile utilizzare il documento per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione. Dalla schermata di accesso, se si procede da smartphone, occorre selezionare Accedi con CIE, inserire il numero della carta e poggiarla sul retro dell’apparecchio quando richiesto.
Tutto ciò dovrebbe essere però superato con l’attivazione dei livelli di credenziali 1 e 2.
Gestione delle credenziali
Una volta effettuata la registrazione del nostro documento elettronico, accedendo al sito cartaidentita.interno.gov.it sarà possibile modificare la password, aggiornare l’indirizzo e-mail e il numero di cellulare, gestire i dispositivi certificati, controllare gli accessi effettuati con la CIE, sospendere o revocare le credenziali, modificare la modalità di utilizzo delle credenziali
Attivazione e uso dello Spid
Lo Spid (o Sistema Pubblico di Identità Digitale) può essere attivato dai cittadini dai 18 anni in su, in possesso di un documento di riconoscimento italiano in corso di validità, tessera sanitaria o codice fiscale, di un indirizzo email e un numero di cellulare
Per procedere all’attivazione, bisogna individuare uno tra gli Identity Provider e registrarsi sul sito del gestore scelto, seguendo i seguenti passaggi: inserimento dei propri dati anagrafici; creazione delle credenziali Spid; riconoscimento (scegliendo tra le modalità gratuite o a pagamento offerte dai gestori di identità, da conoscere prima di procedere all’attivazione). In alternativa ci si può recare presso una delle pubbliche amministrazioni che possono svolgere gratuitamente le procedure per l’identificazione e consentire il rilascio successivo di Spid. I tempi di rilascio dell’identità digitale dipendono dai singoli gestori. Una volta ottenuto, l’utilizzo di Spid per i cittadini è gratuito.
Se si risiede all’estero o si è un cittadini italiani iscritti all’Aire (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero), andando sul sito spid.gov.it, si può selezionare una modalità di riconoscimento online contrassegnata dal simbolo EU o mondo. Per i cittadini stranieri in Italia, non è possibile richiedere Spid usando il permesso di soggiorno, ma con questo è possibile ottenere la Carta d’identità che servirà per richiederlo.
Attivato lo Spid, si può accedere ai servizi online delle amministrazioni italiane tramite la voce Accedi con Spid, ed a quelli dei paesi dell’Unione Europea che hanno aderito al nodo eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature) italiano, oltre che delle aziende che hanno scelto il sistema come strumento di autenticazione per l’accesso ai propri servizi. Anche l’utilizzo dello Spid da Pc o smartphone prevede l’installazione di un’apposita App, in base al provider scelto.
Graduale è meglio
Inevitabile che il cambiamento in atto, soprattutto alla luce di campagne e investimenti compiuti negli ultimi anni per “abituarci” all’utilizzo dello Spid, generi fra i cittadini una certa confusione. E di certo non hanno contribuito a fare chiarezza le voci contrastanti sul suo spegnimento.
Se però, come sembra, il processo che porterà una sostanziale convergenza fra Spid e CIE (semplificando l’impiego di quest’ultima), sarà graduale, ci consentirà di capire a pieno l’utilizzo del documento elettronico di identificazione e tutte le potenzialità di impiego, in un mondo di servizi sempre più digitalizzati e integrati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.