Gli interessi suo mutuo e gli oneri accessori, i costi dell’intermediazioni immobiliare nel caso in cui si sia acquistato un immobile, l’affitto se si è "fuori sede". Come anticipato in un precedente articolo de IlGiornale.it, le spese sulla casa che si possono portare in detrazione fiscale durante la dichiarazione dei redditi sono davvero tante e riguardano sia i proprietari che gli affittuari.
Vediamo un po’ cosa è possibile detrarre.
Le detrazioni fiscali se si è in affitto
Per coloro i quali abbiano un canone di locazione (stipulato o rinnovato ai sensi della legge 431 del 9 dicembre 1998) è possibile accedere ad una detrazione fiscale sino a 300 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro; qualora il reddito sia superiore ma entro i 30.987,41 euro la detrazione scende a 150 euro.
Nel caso in cui si tratti, invece, di affitti a canone concordato la detrazione di imposta sarà di 495,80 euro (con reddito entro i 15.493,71 euro) o di 247,90 euro (reddito tra 15.493,71 euro e 30.987,41).
Per i giovani tra i 20 e i 31 anni spetta una detrazione fissa di 991,60 euro se il reddito complessivo non è superiore a 15.493,71 euro. La detrazione è valida per 4 anni e nel caso in cui i 991,60 euro siano inferiori al 20% del canone annuo di locazione, l’affittuario potrà portare in detrazione il 20% di quanto paga annualmente ma nel limite di 2mila euro.
Inoltre è possibile ottenere la detrazione anche per l’affitto di una sola parte dell’appartamento; è il caso tipico degli studenti universitari fuori sede i quali, se studiano presso atenei che si trovano in Comuni diversi da quello di residenza (distanti almeno 100 Km) hanno diritto ad una detrazione del 19% calcolabile su un importo non superiore a 2.633 euro.
Anche colori i quali trasferiscono - o abbiano trasferito nei 3 anni precedenti - il proprio domicilio in un altro comune per motivi di lavoro, hanno diritto a portare in detrazione le spese per l’affitto nella misura di di 991,60 euro (reddito sino a 15.493,71 euro) o di 495,80 euro (reddito tra 15.493,72 e 30.987,41 euro).
Le detrazioni fiscali sulla casa di proprietà
Relativamente all’acquisto di una casa, le spese che è possibile portare in detrazione sono:
- atti di mutuo;
- il costo di intermediazione immobiliare;
Nella prima voce rientrano:
- gli interessi passivi del mutuo
- le penalità da pagare in caso di estinzione anticipata del mutuo
- le spese di istruttori
- le spese di perizia tecnica
- l’onorario del notaio e le spese sostenute per conto del cliente
Per tutte queste spese si può portare in detrazione il 19% calcolato su un massimo di 4mila euro.
Per quanto riguarda la seconda voce, è possibili portare in detrazione anche l’intermediazione immobiliare nella misura del 19% e con un limite massimo di mille euro.
Bisogna fare attenzione però, perché ci sono delle distinzioni relativamente al fatto che si tratti di prima casa acquistata e di
abitazione principale.Infine, nel caso in cui il mutuo sia cointestato a più persone, ognuno avrà diritto alla detrazione in relazione alla propria quota, sempre nel limite dei 4mila euro.
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