Tasse poco più basse ma più semplici da pagare. Questa è la novità che include la riduzione delle aliquote e degli scaglioni Irpef da quattro a tre assieme a una diminuzione dal 2024 del carico fiscale della somma di 4 miliardi di euro. In questo frangente approdano anche le modifiche effettuate allo Statuto del contribuente e la semplificazione degli adempimenti tributari. In previsione verranno riviste le sanzioni. Ecco tutte le novità su come verranno versate le tasse nel 2024.
Parola d’ordine: semplificazione
Dal 2024 ci saranno meno complicazioni per effettuare la dichiarazione dei redditi. Questo grazie al modello precompilato dell’Agenzia delle Entrate che riguarderà diverse categorie di contribuenti tra cui le partire Iva forfettarie. Le imposte verranno poi versate con soglie più alte in merito ai visti di conformità sui crediti e verrà introdotto un nuovo calendario delle scadenze, con l’anticipo a fine settembre della dichiarazione Irpef e la sospensione delle cartelle nei mesi di agosto e dicembre.
La parola al Mef
Come sottolineato dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, all’interno del primo decreto legislativo è previsto il rafforzamento delle norme per tutelare il contribuente anche in merito a eventuali errori da parte del Fisco. In merito al secondo dlgs, invece, Leo ha affermato: “Semplifica gli adempimenti nella logica della certezza e della razionalità del sistema”. Palazzo Chigi ha specificato l’obiettivo ultimo: “Parità tra i diritti dei contribuenti e l’esigenza di contrastare l’evasione fiscale”. Alcune fonti del governo hanno affermato che il primo dlgs ha l’obiettivo di garantire l’applicazione dei principi della certezza del diritto e del legittimo affidamento del contribuente. Inoltre viene revisionato il principio del contraddittorio e migliorata la disciplina di interpelli e circolari. In merito alla questione Il numero due all’economia ha detto: “Quando l’amministrazione sbaglia allora deve rimuovere gli atti, fare in modo di correggerli, tutto a favore del contribuente”.
730 precompilato
La dichiarazione dei redditi precompilata verrà semplificata nel 2024 poiché, come anticipato, sarà estesa a tutti i contribuenti anche con la partita Iva. Le informazioni che l’Agenzia delle Entrate utilizza per la precompilata potranno essere confermate oppure modificate e non saranno più da inserire sui campi del modello di dichiarazione stesso. Questo aspetto eliminerà la necessità di comprendere le istruzioni per la compilazione. Il testo afferma: “La presentazione precompilata semplificata è solo un nuovo passo verso una profonda semplificazione della dichiarazione dei redditi”.
Le scadenze fiscali
Per il 2024 la deadline per le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche e delle società dovranno essere effettuate entro il 30 settembre dell’anno successivo, e non più entro il 30 novembre. Dal 2025 le dichiarazioni cartacee dovranno essere consegnate tra il primo aprile e il 30 giugno mentre quelle telematiche tra il primo aprile e il 30 settembre. La dichiarazione delle società verrà invece presentata tra il primo aprile e il 30 settembre, per quanto riguarda i sostituti di imposta e gli intermediari tra il primo aprile e il 31 ottobre.
Tributi online su PagoPa
Al fine di versare i tributi locali ed erariali, i contributi e le somme che devono essere pagate al fisco attraverso il modello F24 verranno semplificati . Il documento è presentabile anche attraverso PagoPa attraverso il proprio conto bancario online, la carta di credito oppure app IO. I rimborsi riguardanti i crediti d’imposta, su richiesta, verranno erogati dall’Agenzia delle Entrate anche se c’è un sostituto di imposta. Il versamento minimo dell’Iva trimestrale sale a 100, attualmente è di 20 euro. Inoltre verrà aggiunta dal 2024 una mensilità in più per le date dell’acconto Irpef e la scadenza sarà il 16 dicembre.
Fattura elettronica
Le recenti modifiche fiscali in Italia introducono semplificazioni significative nelle dichiarazioni Iva e Irap. In particolare, le informazioni non essenziali per il calcolo delle imposte verranno gradualmente eliminate dai modelli, e l'Agenzia delle Entrate le acquisirà da altre fonti di dati. Inoltre, le informazioni richieste sui crediti di imposta derivanti da agevolazioni verranno ridotte. Dal 2024, i contribuenti che rientrano nel regime forfettario Iva non dovranno più presentare la certificazione unica dei datori di lavoro, al suo posto, si utilizzerà la fattura elettronica. Inoltre, i limiti per ottenere il visto di conformità per la compensazione dei crediti Iva aumenteranno a 70mila euro anziché 50mila euro, e per i crediti Irpef, Imu, Ires e Irap, verranno incrementati a 50mila anziché 20mila euro.
Crediti d’imposta e indici di affidabilità
Un aspetto importante delle nuove norme riguarda il recupero dei crediti d'imposta che non sono stati dichiarati precedentemente. Ora sarà possibile recuperarli, a meno che ciò non violi le regole dell'Unione Europea sulla comunicazione degli aiuti di Stato.
Infine, la riforma fiscale introdurrà una revisione degli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale, che saranno utilizzati per valutare la "rating" fiscale di ciascun contribuente e determinare la frequenza dei controlli fiscali in base a questa valutazione.
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