Decreto lavoro pronto. Le novità dal cuneo fiscale agli incentivi per assumere

Una volta vidimato, il documento sarà trasmesso al Quirinale per la firma e quindi pubblicato in Gazzetta ufficiale

Decreto lavoro pronto. Le novità dal cuneo fiscale agli incentivi per assumere

Approvato il 1° maggio dal Consiglio dei ministri, il decreto lavoro sarebbe stato ultimato e già inoltrato alla Ragioneria di Stato per la bollinatura: dopo questa fase, affinché la manovra possa entrare in vigore, è prevista la trasmissione al Quirinale per la firma e infine la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Ecco alcuni dettagli della bozza di cui ha preso visione Public Policy.

Cuneo Fiscale

Aumenta la spesa prevista per l'ulteriore taglio del cuneo fiscale di 4 punti percentuali dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023. Nella bozza si parla di "4.064 milioni di euro per l'anno 2023 e in 992 milioni di euro per l'anno 2024", dai 152 milioni previsti inizialmente, "che aumentano, ai fini della compensazione degli effetti in termini di indebitamento netto, a 4.876 milioni di euro per l'anno 2023".

Incentivi assunzione

Stanziati 132 milioni nel biennio 2023/2024 per assumere "neet" under 30, cioè giovani che non lavorano e non risultano inseriti in corsi di studi o di formazione, purché siano registrati al Programma operativo nazionale Occupazione giovani. La misura sarà applicata per assunzioni con contratto a tempo indeterminato ("anche a scopo di somministrazione e per il contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere") ma non per i rapporti di lavoro domestico.

L'incentivo, della durata di 12 mesi, consisterà nel 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali e sarà applicabile per le assunzioni dal 1° giugno al 31 dicembre 2023. Incentivo che, spiega la bozza, "è cumulabile con l'esonero contributivo per l'assunzione degli under 36 stabilito con l'ultima legge di Bilancio". In caso di cumulo, tuttavia, tale beneficio verrà ridotto al 20%.

Assegno unico orfani

Confermata la maggiorazione dell'assegno unico per quei figli che hanno un unico genitore lavoratore (e l'altro risulti deceduto), ma solo fino a 5 anni dopo la morte della madre o del padre: tale aumento è lo stesso riconosciuto per i secondi/terzi figli.

Con la riduzione della platea dei beneficiari dell'assegno unico, si abbassa di conseguenza il costo stimato della misura, che passa (dagli originari 28 milioni di euro nel 2023), a 11,2 milioni di euro per quest'anno, 11,5 milioni di euro per il 2024, 11,9 milioni di euro nel 2025, 12,3 milioni di euro nel 2026, 12,6 milioni di euro nel 2027, 13,0 milioni di euro nel 2028 e 13,4 milioni di euro annui a decorrere dal 2029.

Omessi contributi

Cambiano definitivamente sanzioni e tempi di notifica per omessi contributi previdenziali da parte del datore di lavoro per importi inferiori a 10mila euro: dagli attuali10mila/50mila euro di multa si passa a una cifra compresa tra una volta e mezza a quattro volte l'importo omesso. In caso di omissioni a partire dal 1° gennaio 2023, gli estremi della violazione devono essere notificati "entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello dell'annualità oggetto di violazione".

Assunzione disabili

Stanziati 7 milioni di euro per incentivare l'assunzione di disabili Under 35 presso enti del Terzo settore, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale coinvolte nel processo di trasmigrazione, ed organizzazioni non lucrative di utilità sociale.

Tale misura sarà valida per per contratti a tempo indeterminato siglati tra il 1° agosto 2022 e il 31 dicembre 2023.

Stipendi terzo settore

I lavoratori degli enti del Terzo settore hanno diritto a un trattamento economico/normativo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi nazionali. Tenendo presente che in ciascun ente la differenza retributiva tra lavoratori dipendenti non deve essere superiore al rapporto1/8, da calcolare sulla base della retribuzione annua lorda. Nella bozza viene introdotta una deroga, ovvero "salve comprovate esigenze attinenti alla necessità di acquisire specifiche competenze ai fini dello svolgimento delle attività di interesse generale".

Controlli sicurezza

Le informazioni utili per far luce su imprese che evidenziano fattori di rischio in materia di salute, sicurezza ed evasione contributiva dovranno essere condivise da enti e privati sia con l'Ispettorato nazionale del lavoro che con la Guardia di finanza. "Per orientare l'azione ispettiva nei confronti delle imprese che evidenziano fattori di rischio in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, di lavoro irregolare ovvero di evasione od omissione contributiva, nonché di poter disporre con immediatezza di tutti gli elementi utili alla predisposizione e definizione delle pratiche ispettive, gli enti pubblici e privati condividono gratuitamente, anche attraverso cooperazione applicativa, le informazioni di cui dispongono con l'Ispettorato nazionale del lavoro", spiega la bozza, ma dovranno essere rese disponibili anche"alla Guardia di finanza per lo svolgimento delle attività ispettive inerenti al lavoro irregolare ovvero allevasione od omissione contributiva".

Assicurazione infortuni

L''assicurazione contro gli infortuni sul lavoro sarà obbligatoria anche per lo svolgimento delle attività di insegnamento-apprendimento nell'ambito del sistema

nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore. Il peso complessivo di tale intervento viene quantificato in 28,7 milioni di euro annui sia nel 2023 che nel 2024.

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