Le famiglie numerose con redditi bassi avranno accesso a una detrazione maggiore. Il nuovo sistema è in procinto di subire una rivoluzione. Il governo prevede un risparmio di un miliardo di euro con questa misura che si metterà in campo tramite l’incrocio di alcuni dati come il numero di figli e il livello di reddito che, se rientrante nella fascia medio-bassa, alleggerirà notevolmente il carico tributario. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
Le novità
In questo frangente potrebbero scomparire i tetti degli sconti fiscali che oggi vengono applicati sui costi d'imposta Irpef versati dai contribuenti tramite la dichiarazione dei redditi o 730. Attualmente, questi sconti agiscono come un rimborso parziale per spese in vari settori, come sanità, spese condominiali, e aiutano i contribuenti. La riforma prevede che i tetti detraibili siano modulati in base al reddito: fino a 50mila euro, tra 50mila e 100mila euro, e oltre 100mila euro, con riduzioni per chi ha redditi più alti. Lo stesso vale per le famiglie: più figli, più detrazioni. Il nuovo sistema entrerà in vigore dall’anno fiscale 2025 e verrà poi applicato sulle dichiarazioni dei redditi del 2026.
La clausola del quoziente familiare
Verrà poi introdotto nuovo meccanismo di sostegno per le famiglie numerose e meno abbienti basato sul "quoziente familiare." Questo sistema prevede che il tetto di spesa detraibile sia calcolato in base al reddito e al numero di figli. Più membri ha la famiglia, maggiori saranno le detrazioni fiscali. Le famiglie con redditi fino a 50mila euro potranno risparmiare l'8%, quelle tra 50mila e 100mila euro il 6%, e oltre i 100mila euro il 4%. Ad esempio, un contribuente con reddito sotto i 50mila euro può detrarre fino a 4mila euro, mentre una famiglia con tre figli può arrivare a 8mila euro. Inoltre le uscite per le cure mediche e le spese per la casa (come mutui e costi di ristrutturazione) verranno incluse nel tetto rapportato al reddito. Questa misura, però, verrà messa in pratica per uscite effettuate dal 2025.
Le nuove norme sulle detrazioni fiscali
Le nuove norme sulle detrazioni fiscali prevedono un cambiamento nel calcolo delle agevolazioni, tutelando il principio del legittimo affidamento ma introducendo la necessità di effettuare conteggi su un doppio binario. In pratica, saranno fissate nuove soglie che determineranno l'importo massimo delle spese detraibili, e non delle detrazioni stesse. Ciò significa che, all'interno delle spese ammesse, bisognerà applicare le percentuali specifiche previste per ogni agevolazione: ad esempio, il 19% per le uscite mediche e il 36% per le ristrutturazioni di case diverse dalla prima abitazione. Inoltre, nel riordino delle tax expenditures, le ristrutturazioni saranno incluse con una detrazione del 50% per la prima casa, mentre per la seconda abitazione la detrazione sarà ridotta al 36%.
Ristrutturazioni e bonus mobili
L'anno prossimo è probabile che la riduzione delle detrazioni per le ristrutturazioni interesserà anche il sismabonus e l'ecobonus. In questo caso, la percentuale dello sconto scenderà al 36% per le seconde e terze abitazioni, mentre sarà del 50% solo per le prime case. Infine, il superbonus, come già stabilito dalle norme vigenti, diminuirà dal 70% al 65% il prossimo anno.
In questo frangente l’assegno unico non sarà incluso nel calcolo dell’Isee. Inoltre viene confermato il bonus mobili e grandi elettrodomestici, applicati al 50%. Vengono. Inoltre, confermati il bonus mobili e grandi elettrodomestici, che permangono al 50%
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