Coloro che avendo cambiato lavoro, o lavorato per due o più aziende nel corso del 2022, avessero di conseguenza ricevuto più di una CU (acronimo di Certificazione Unica), sono tenuti a presentare la Dichiarazione dei redditi. Ciò vale anche qualora i redditi derivino entrambi da lavoro dipendente, oppure uno da lavoratore dipendente e l’altro (o gli altri) da collaborazioni occasionali, oppure ancora da lavoro dipendente e cassa integrazione, o da lavoro dipendente e disoccupazione. Ma vediamo in che cosa consiste questo documento e come regolarsi nel caso se ne dovesse ricevere più di uno.
Che cos’è la CU
Conosciuta anche come CUD, la CU è un documento che ogni anno il datore di lavoro consegna (è tenuto a farlo per legge) a tutti i suoi dipendenti. Al suo interno vengono riportati tutti i redditi che il dipendente ha percepito e le tasse che l’azienda ha versato come sostituto d’imposta all’Agenzia delle Entrate, trattenendole dallo stipendio. É molto importante, perché serve per presentare la dichiarazione dei redditi. Se durante l’anno precedente si è avuto solo un lavoro, se ne riceverà solo una (e in questo caso si valuterà, anche sulla base di altri fattori, se va dichiarata o meno). Se invece si sono avuti più datori di lavoro (o in caso di più collaborazioni con vari soggetti per i lavoratori autonomi), allora le CU possono essere più di una.
La dichiarazione si riferisce sempre ai redditi dell’anno precedente. Quindi, per esempio, nel 2023 sono indicati i redditi del 2022. Solitamente le aziende rilasciano la CU ai dipendenti verso febbraio o marzo. Il termine previsto quest’anno per l’invio era il 16 marzo. Qualora il datore di lavoro non l’avesse ancora consegnata, si può intanto fare una verifica controllando il proprio cassetto fiscale e, se non fosse presente, provare a chiedere spiegazioni sul ritardo. La Certificazione Unica riguarda anche i redditi da lavoro autonomo e comprende prestazioni occasionali, provvigioni e compensi a professionisti e contribuenti in regime forfettario.
Ai fini della Dichiarazione dei redditi, è bene ricordare che, in linea di massima, per quanto riguarda le persone fisiche, i lavoratori dipendenti e i pensionati che possiedono redditi da lavoro dipendente, pensione e alcuni introiti diversi possono presentare il modello 730, mentre il modello redditi Persone Fisiche (PF) o ex Unico è quello da usare per i liberi professionisti o imprenditori con Partita IVA.
Con cassa integrazione o Naspi
Se lo scorso anno si è passato un periodo in cassa integrazione, o in caso si fosse percepita la NASPI e le relative indennità pagate dall’INPS, o dall’ente previdenziale che le ha erogate, allora anche l’INPS (o l’ente previdenziale di riferimento) inviano la CU. Può dunque succedere che si ricevano due o più CU: una dal (o dai) datore di lavoro e uno da parte dell’ente previdenziale. Anche l’INPS è infatti un sostituto di imposta, avendo corrisposto del denaro, e su quel denaro ha calcolato e versato le tasse per nostro nome e conto all’Agenzia delle Entrate.
Più di una CU e obbligo di dichiarazione
Come si diceva all’inizio, avere due o più CU comporta l’obbligo di presentare la Dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate, a prescindere che ci siano costi (spese mediche, scolastiche, etc.) da scaricare o meno. Con la Dichiarazione dei redditi infatti, i vari introiti vengono sommati, e viene ricalcolata l’IRPEF che, nella maggior parte dei casi, è maggiore rispetto a quella già pagata. Ciò avviene perché ogni datore di lavoro calcola l’imposta sul reddito che sta versando. Supponendo quindi che un datore di lavoro abbia versato 10.000 euro ed un altro 5.000, entrambi hanno calcolato le tasse sul reddito erogato. Quindi hanno fatto versare l’IRPEF su 10.000 euro e l’IRPEF su 5.000 euro. Poiché l’IRPEF è un’imposta progressiva (aumenta cioè all’aumentare del reddito), considerando il totale, ossia 15.000 euro, la percentuale per il calcolo dell’imposta potrebbe cambiare, o meglio, aumentare. Di conseguenza, oltre a quella già scalata dallo stipendio dai due datori di lavoro, bisognerà versare altra IRPEF al Fisco. Una situazione che si verifica di frequente: quando ci sono due o più CU, la Dichiarazione dei redditi è a debito, a meno che non si siano sostenute talmente tante spese nel corso dell’anno, da aver diritto a una quantità di rimborsi maggiori dell’imposta dovuta.
Attenzione: In caso di due o tre CU, nel modello 730 è necessario compilare un rigo del Quadro C Sezione I, per ogni reddito. Sono infatti presenti 3 righe: C1, C2 e C3 e possono quindi contenere fino a 3 redditi. In caso si fossero ricevuti più di 3 CU, sarà necessario compilare un'altra Dichiarazione dei redditi.
Che cosa succede se non si dichiara
In caso chi ha ricevuto più di una CU non presentasse la Dichiarazione dei redditi, incorrerà in un’omessa dichiarazione. È molto probabile che l’Agenzia delle Entrate si accorga che la dichiarazione non è stata presentata pur avendone l’obbligo, dal momento che dovrebbe già avere le CU a disposizione. I datori di lavoro la trasmettono ogni anno non solo a noi, ma anche all’Agenzia. Per questo, qualora non la si ricevesse dal datore di lavoro e non fosse disponibile nel proprio cassetto fiscale, va sollecitata.
Sanzioni previste
É sufficiente un controllo automatizzato per capire se si doveva presentare la Dichiarazione dei redditi e non lo si è fatto.
In caso di omessa dichiarazione, si rischia di ricevere una lettera da parte dell’Agenzia delle Entrate, con cui viene chiesto di pagare: la maggiore imposta non versata, ossia l’IRPEF a debito che si sarebbe dovuta pagare con la Dichiarazione non presentata; una sanzione, tanto più alta quanto più tempo è trascorso dalla data in cui si sarebbe dovuto presentare il 730 o PF (ad esempio, un ritardo di due mesi rispetto alla scadenza prevista comporta una sanzione piuttosto contenuta, ma aumenta se la scadenza risale ad uno o due anni precedenti); gli interessi, calcolati a partire dal giorno in cui si sarebbe dovuta versare la maggiore IRPEF.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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