Estetica e benessere, ritorno ai livelli pre-Covid

Il comparto wellness vale 8,5 miliardi. Nonostante la ripresa, abusivismo e personale non formato restano due piaghe del settore

Estetica e benessere, ritorno ai livelli pre-Covid
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Il comparto dedicato a estetica e benessere è in ripresa dopo aver attraversato una drastica crisi che, in epoca Covid, ha dimezzato il fatturato. Il 2022, dal punto di vista della crescita economica, è stato un anno significativo per hairstylist, make-up artist e centri benessere. Resta comunque il grande problema dell’abusivismo e della difficoltà nel trovare personale formato.

Le cifre

Il settore del wellness rappresenta un giro d'affari pari a 8,5 miliardi di euro all’anno e conta 158 mila imprese e 545 mila occupati così rappresentati: parrucchieri e barbieri (67%), istituti di bellezza (28%), centri dedicati al benessere fisico (3%), manicure e pedicure (2%). I dati emersi dal convegno “Antiche professioni e nuove opportunità” organizzato da Confesercenti Immagine e Benessere mettono in evidenza una ripresa importante che raggiunge le cifre del 2019.

Il comparto e le stime

Le stime per il 2023 sono positive. Rispetto al 2021, la crescita del settore dedicato a benessere e bellezza quest'anno si attesta attorno al 2,2%. Un incremento che porterebbe all’apertura di 3.400 attività in più. A trainare l'aumento sono le pedicure (+17%) e gli istituti di bellezza (+7%) che, nonostante la pandemia del 2020, hanno comunque registrato una crescita contenuta ma costante.

Dove ci si cura di più

In Italia le attività dedicate alla cura della persona sono prevalentemente presenti nel Nord Ovest e nel Sud. Nello specifico in queste aree sono presenti 27 attività ogni 10 mila persone di cui il 61% si trovano in Lombardia.

Abusivismo e mancanza di formazione

Spesso, all’interno del comparto wellness, si presentano delle problematiche importanti per quanto riguarda il fenomeno dell’abusivismo. Ci sono diversi parrucchieri ed estetisti che praticano la professione a livello domiciliare sfuggendo così a controlli e alla presenza di addetti qualificati. Formazione e abusivismo sono quindi due problematiche, "Dopo il periodo pandemico vissuto con tanta incertezza e molteplici dubbi ci ritroviamo finalmente fuori dal tunnel con certezze di ritorno alla normalità!", ha commentato così il Presidente nazionale di Confesercenti Immagine e Benessere Sebastiano Liso "Se fino a ieri il problema lavoro era dovuto ad una mancanza di clientela per ovvi motivi, oggi è reperire collaboratori qualificati per poter riuscire a soddisfare la domanda. La Lombardia, che guida la classifica con circa 17mila attività di barbieri e parrucchieri, è quella che soffre di più la carenza di professionisti.

Bisogna fare di più cercando di abbassare il costo del lavoro. Una battaglia che stiamo portando avanti, da anni, nelle sedi opportune così come, tra le altre, l'abbassamento delle aliquote Iva per il nostro comparto."

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