Fisco e influencer, ecco i furbetti dei social

Pagamenti digitali senza traccia e non tassati. Intensificati i controlli da parte della Guardia di Finanza

Fisco e influencer, ecco i furbetti dei social
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Streamer, influencer, youtuber, tiktoker e altri lavori online sono diventati il nuovo sogno dei giovani che cercano un'entrata facile attraverso la creazione di contenuti. Il mondo dei social sta evolvendo sempre di più e, di conseguenza, il fisco sta aumentando controlli e regole nei confronti di chi guadagna tramite questi mezzi. La Guardia di Finanza ha infatti intrapreso delle azioni per smascherare chi non paga le tasse ma incassa cifre notevoli pubblicando un video su Tiktok o cercando di vendere ciò che ha nell’armadio tramite le storie di Instagram.

I controlli del fisco

La Guardia di Finanza ha messo in atto un piano caratterizzato da verifiche e controlli fiscali nei confronti delle star del web che, come affermato dal Messaggero, ottengono spesso guadagni in nero grazie ad alcuni “trucchi del mestiere”. Gli influencer vendono i propri prodotti tramite il sistema di PayPal e non resta traccia di quanto percepiscono attraverso lo svolgimento della “professione”.

La parola all’Agenzia delle Entrate

Nella risoluzione n. 700 dell’11 ottobre 2021 dell’Agenzia delle Entrate si legge: “I compensi che le celebrities percepiscono per l’esecuzione di sessioni di photoshooting nelle quali la loro immagine o testimonianza è associata a un marchio o a un prodotto per rafforzarne la credibilità, questi costituiscono redditi di lavoro autonomo”. In questo senso la professione svolta dagli influencer è classificabile come un’attività di lavoro autonomo di tipo artistico professionale e quindi è soggetta anch’essa alla tassazione.

Unboxing

Una pratica particolarmente frequente tra tiktoker e influencer è l’unboxing o spacchettanento. Questo evento social consiste nella pubblicazione online di video che catturano le emozioni dei clienti che aprono le scatole dei prodotti acquistati sul web e poi mostrano i contenuti. I pagamenti che vengono raccolti attraverso la creazione di questa tipologia di contenuti non vengono tassati e, specialmente in questo caso, per i compensi vengono utilizzate le piattaforme online che consentono di effettuare delle donazioni senza dare troppe informazioni al fisco. Oltre all’unboxing questa forma di versamento viene utilizzata anche dai brand che pagano le star del web per la pubblicizzazione dei loro prodotti.

Worldwide taxation

Nel caso in cui i pagamenti online provengano dall’estero verrà applicato comunque il principio della worldwide taxation.

Si tratta di un fondamento dove viene stabilito che tutti i residenti in un dato paese devono pagare le tasse su tutte le fonti di reddito, sia quelle che hanno origine nel territorio dello Stato che quelle originate fuori dal territorio dello Stato. In questo senso anche gli influencer che percepiscono denaro dall’estero non possono comunque scappare dagli obblighi fiscali che sono tenuti a rispettare.

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