Fornitura idrica e condominio: gestione, problematiche e soluzioni

L’utilizzo dell’acqua in un condominio richiede attenzione e una buona pianificazione. Affrontare tempestivamente le problematiche e adottare misure preventive può ridurre i conflitti tra condòmini e garantire un servizio efficiente e sostenibile

Fornitura idrica e condominio: gestione, problematiche e soluzioni
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La gestione della fornitura idrica all'interno di un condominio è un tema che riguarda quotidianamente tutti coloro che vivono in comunità, ma è spesso anche al centro di discussioni e problematiche che possono creare tensioni tra i condòmini. Dopo aver approfondito gli aspetti legati alla ripartizione delle spese, (LINK), che riepilogheremo velocemente, esaminiamo alcuni ulteriori elementi, ugualmente importanti.

Aspetti legali e ruolo dell’amministratore

La gestione dell'acqua in un condominio è regolata da normative specifiche, che variano a seconda della regione. I condòmini devono rispettare le disposizioni legali relative ai consumi, alla qualità dell'acqua e alla manutenzione degli impianti. Da parte sua, l’amministratore ha il compito di gestire le questioni legate alla fornitura idrica, assicurandosi che tutte le pratiche siano conformi alle leggi vigenti, e di mantenere un regolamento condominiale aggiornato.

Non sempre, però, chi amministra un condominio dispone delle competenze tecniche necessarie. Opportuno, quindi, collaborare con tecnici e legali specializzati per la gestione e la manutenzione dell’impianto idrico, oltre a garantire una comunicazione efficace e trasparente nei confronti dei condòmini, in caso di interventi o problemi legati all’acqua.

Ripartizione costi

Nei condomini, la ripartizione dei costi dell'acqua può essere fonte di controversie, soprattutto se non sono installati contatori individuali. I costi possono essere suddivisi in base ai millesimi di proprietà o al numero di occupanti, ma entrambe le metodologie rischiano di risultare ingiuste o imprecise. L’installazione di contatori individuali per ogni unità abitativa, che consentano di pagare in base al consumo reale, rappresenta la soluzione più adeguata; qualora, però, i contatori individuali non fossero presenti o fosse difficile installarli, bisognerà stabilire una ripartizione trasparente e condivisa, rivedendo magari periodicamente il criterio utilizzato.

Manutenzione impianto e interruzioni fornitura

La manutenzione dell’impianto idrico condominiale, incluse tubazioni, autoclavi, e pompe, è fondamentale per garantire una fornitura continua e di qualità. Se l’acqua viene a mancare per lavori o guasti, i disagi possono essere notevoli. Problemi come perdite, ostruzioni, o rotture possono causare perdite d’acqua, danni strutturali, disservizi e, di conseguenza, costi elevati per riparazioni improvvise.

È quindi importante che l’amministratore informi tempestivamente tutti i condòmini in caso di interruzioni programmate e, dove possibile, che ci si doti di sistemi di riserva come serbatoi o cisterne per garantire una minima fornitura anche durante le emergenze. Consigliabile, inoltre, programmare interventi di manutenzione preventiva e controlli regolari, creando se possibile anche un fondo di riserva destinato a coprire le spese straordinarie.

Qualità dell’acqua

Non meno importante è la qualità dell’acqua che arriva nelle nostre case. Vecchie tubature, o una scarsa manutenzione degli impianti di filtraggio possono comprometterne la potabilità, con eventuali rischi per la salute. Per questo motivo è fondamentale effettuare analisi periodiche dell’acqua e, se necessario, installare sistemi di filtraggio centralizzati.

Consumo consapevole e sostenibilità

Spesso nei condomini non si adottano pratiche di risparmio idrico, con il risultato che molta acqua viene sprecata inutilmente.

Sensibilizzare i residenti sul risparmio idrico, magari attraverso campagne informative interne, oltre a promuovere l’uso di dispositivi a basso consumo come rubinetti e docce a basso flusso, può fare una grande differenza, anche economica; altrettanto utile può rivelarsi considerare la raccolta dell’acqua piovana per usi non potabili, come l’annaffiatura dei giardini comuni, cui affiancare l’utilizzo di sistemi di irrigazione a goccia.

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