Fotovoltaico e solare termico: più risparmio che investimento

Gli impianti a pannelli solari tornano a crescere, sia per produzione che per vendita. Quanto costa attualmente installarli e quanto convengono

Fotovoltaico e solare termico: più risparmio che investimento

Che sia per risparmiare o per fare del bene al Pianeta, cresce il numero di persone che decidono di installare un impianto fotovoltaico sul proprio tetto di casa. Il 2023 è senza dubbio un anno di crescita per il settore in Italia. Se la Pandemia aveva causato un rallentamento perché il prezzo della materia prima energia elettrica era rimasto stabile, disincentivando la corsa al settore “green”, e per la difficoltà di reperimento di componenti e materie prime, la ripartenza si è mostrata vivace, anche e soprattutto in virtù dell’aumento dei prezzi di gas ed elettricità.

Rimasto “orfano” da diverso tempo degli incentivi del Conto Energia, terminati nel 2013, il settore dovrebbe comunque beneficiare, sebbene rimodulati, degli incentivi legati a Superbonus (ex 110%), Ecobonus e Bonus ristrutturazione (ne parliamo in https://www.ilgiornale.it/news/cittadini/bonus-fotovoltaico-tutte-informazioni-2166638.html), cui si aggiunge l’ l’IVA agevolata, al 4% per installazioni nelle prime case e al 10% per le abitazioni già esistenti. Si può quindi parlare di convenienza e di investimento a proposito di questo tipo di impianti? E quali sono i costi cui si va incontro? Cerchiamo di capirlo insieme.

Stato dell’Arte in Europa

La produzione di energia da fotovoltaico in Europa è in continua crescita, un dato tutto sommato positivo, considerando anche che lo scorso inverno, fra i più caldi di sempre, ha permesso di ridurre i consumi di idrocarburi e gas (a dispetto della parziale chiusura dei rubinetti dalla Russia, tra i nostri ex principali fornitori) sfruttando al massimo l’energia del sole, e che l’inverno che si prospetta resta carico di incognite, visto il perdurare del conflitto in Ucraina, e speculazioni più o meno sotterranee sugli approvvigionamenti energetici.

Nel corso del 2022 le nuove installazioni di capacità fotovoltaica nel Vecchio Continente hanno raggiunto complessivamente i 268 gigawatt a livello globale, con stime di crescita per il 2023 che oscillano tra i 300 e i 400 gigawatt di nuove installazioni. Capofila del settore, la Germania con almeno altri 7,9 GW installati, seguita da Spagna (+ 7,5 gigawatt), Polonia (+ 4,9 gigawatt), Paesi Bassi (+ 4,0 gigawatt) e Francia (+ 2,7 gigawatt): paesi che Spagna a parte, di sole durante l’anno ne “vedono” sicuramente meno di noi.

A fronte di questi risultati, c’è da considerare la presenza (e concorrenza) della Cina che, leader nel mercato in materia di sviluppo, e grazie all’avanzamento delle sue tecnologie, guadagna fette di mercato sempre maggiori, a scapito dell’Europa, che dovrebbe passare alla fine dell’anno dal 18,5% al 17,1%.

Stato dell’Arte in Italia

Rispetto al quadro generale europeo, l’Italia è ancora indietro in fatto di produzione rinnovabile. È stato però rilevato un aumento del 70% del numero di installazioni di impianti fotovoltaici rispetto al 2020, dimostrazione che il nostro Paese sta cercando di recuperare terreno.

Si calcola che nelle regioni settentrionali gli impianti fotovoltaici residenziali abbiano un rendimento annuale medio di circa 1000-1100 kWh, valori che nel Centro Italia salgono a 1200-1300 kWh, per toccare i 1400-1500 kWh al Sud. La potenza di picco degli impianti fotovoltaici installati nel primo trimestre del 2023 è stata di quasi 1,1 gigawatt, con un aumento del 4,4% rispetto alla fine del 2022. In totale, la capacità cumulativa degli impianti fotovoltaici installati in Italia raggiunge ora oltre 26 gigawatt.

Stando all'ultima relazione pubblicata dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE), il trend positivo di espansione del settore fotovoltaico in Italia si va consolidando. Nel corso del primo trimestre del 2023, infatti, è risultato un aumento complessivo dell'8,4% nel numero delle unità rispetto a fine 2022. Da sottolineare come la quasi totalità degli impianti fotovoltaici residenziali in Italia si avvalga dell’autoconsumo. Sempre più persone scelgono cioè sistemi di accumulo da integrare ai loro impianti per essere sempre più autonome rispetto alla rete elettrica nazionale.

Nel frattempo i prezzi dei moduli fotovoltaici sono leggermente scesi, diminuzione che sarebbe stata più evidente senza i dazi sui prodotti cinesi in Europa. In linea di massima, l’investimento iniziale di un impianto fotovoltaico casalingo si recupera in 7-8 anni, mentre il sistema continua a produrre energia anche per altri 20 o 30 anni. C’è da considerare poi un leggero calo delle prestazioni, che porta ad ottenere, dopo 20 anni, l’80% del rendimento di partenza.

Il trend per il 2023

Una discesa, quella dei prezzi dei moduli fotovoltaici, certo più lenta rispetto al passato, anche per i motivi elencati, ma che rimane comunque costante. Secondo dati Terna, la nuova potenza fotovoltaica installata in Italia a gennaio 2023 risultava pari a 296 MW, con un incremento del 180% rispetto allo stesso mese del 2022, trend in attesa di conferme con i dati relativi alle stagioni primaverile ed estiva.

Come detto i prezzi dei moduli sono in graduale diminuzione. L’indice PVX (il più utilizzato per misurare l’andamento di mercato del solare), ha fatto registrare un calo del 14,49% nel periodo 2018-2022, con un trend al ribasso che dovrebbe proseguire anche per l’anno in corso. A confermarlo anche il centro studi Otovo, startup che si occupa di vendita e installazione di impianti fotovoltaici, che, sulla base dei prezzi di mercato, ha riscontrato la diminuzione del costo di un impianto del 28% da novembre 2022 ad oggi, con un prezzo passato da 2.900 euro per watt installato a 2.100.

Il calo della domanda generato dal Decreto governativo del 16 febbraio scorso (il cosiddetto “blocca cessioni”), le modifiche al Superbonus e l’offerta stabile, hanno comportato un calo dei costi, anche considerando che, spiegano sempre da Otovo, rimossi gli sgravi in bolletta, il costo dell’energia è tornato a salire e dunque l’istallazione di un impianto fotovoltaico è da ritenersi comunque conveniente.

Ancora: i dati elaborati dalla start up sulla base di rilevamenti Terna, evidenziano come il prezzo di un impianto medio da 6 Kw prima dell’abolizione della cessione del credito si aggirasse intorno ai 17.400 euro, che arrivavano a 8.700 con lo sconto del 50%. Dopo la pubblicazione del decreto, invece, il costo medio di un impianto è sceso a 12.600 euro circa, recuperabili al 50% nel corso dei successivi 10 anni tramite sgravi fiscali, e arrivando così intorno ai 6.300 euro: 630 euro per anno.

Guardando per un attimo al resto del mondo, la domanda di pannelli fotovoltaici è sempre forte, con il settore trainato da Cina e India. Se da un lato l’aumento della domanda potrebbe portare nell’immediato anche ad un rialzo dei prezzi, questo sarebbe seguito però, nel tempo, da un calo “fisiologico”. Fra le voci in maggior crescita, non ci sono soltanto i moduli PV, ma anche quelli thin film, cioè quelli in forma di pellicola utilizzati per superfici verticali e vetrate fotovoltaiche, oltre alle batterie per impianti di accumulo.

Quanto costa un impianto e quanto si può risparmiare

Attualmente, l'installazione di un impianto fotovoltaico sembra essere più accessibile rispetto al passato. Ad oggi, infatti, il costo dei pannelli ad energia solare oscilla tra i 2.500 e i 3.500 euro per kWp di potenza e, in media, ogni abitazione necessita di un impianto di almeno 3 kWh.

Tecnologia, qualità e origine dei materiali utilizzati incidono però notevolmente sul prezzo, mentre le variabili sono legate a dimensioni dell’impianto, imprese che si occupano dei lavori, resistenza ed efficienza energetica. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, esistono di strumenti in grado di aumentare l’efficienza come ottimizzatori (in grado di aumentare la resa del 5-10%), sistemi di accumulo (che consentono di conservare l’energia generata non utilizzata), pompe di calore (che sfruttano l’impianto fotovoltaico per la produzione di acqua calda e per il riscaldamento/raffrescamento).

Entrando più nel dettaglio, per un impianto da 3 kW, potenza minima richiesta per ogni abitazione, il costo di un sistema di questo genere può variare tra i 5.500 e gli 8.500 euro, includendo progetto, installazione e gestione pratiche burocratiche. Ovviamente dipende anche dal tipo di marca di moduli fotovoltaici scelta, da quella degli inverter e, come detto, dalla ditta che esegue l’installazione.

Una casa che sfrutta un impianto fotovoltaico da 3 kW ha a disposizione ogni giorno in media 9-11 kWh. Per farsi un'idea, un frigorifero consuma in media 1-2 kWh al giorno, mentre una lavatrice da 7 kg a pieno carico consuma per un ciclo 1,5 kWh. L'energia è direttamente disponibile in base alle ore in cui vengono irradiati i pannelli dal sole e la sua quantità varia quindi nei diversi periodi dell'anno.

Stando ai prezzi pubblicati da Arera per il servizio di tutela di un’utenza domestica validi per il terzo trimestre 2022, il risparmio in bolletta che si ottiene grazie all’autoconsumo è pari a circa 325 euro l’anno, risparmio che sale a 750 euro l’anno nel caso di installazione di una batteria di accumulo.

Il costo di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria a circolazione naturale può variare fra i 500 e i 900 euro al metro quadrato, mentre un sistema a circolazione forzata può oscillare tra i 1000 e 1100 euro al metro quadrato. Il risparmio si aggira tra i 400 e i 450 euro all'anno e permette di ammortizzare circa il 60-80% dei costi dell'acqua calda.

Ne vale davvero la pena?

La risposta a questa domanda in realtà dipende, oltre che dalla propensione al risparmio, anche dalla volontà di ridurre l’impatto dei nostri consumi energetici sul Pianeta. Certo, nessuna fonte energetica, per quanto “pulita”, presenta un impatto zero: gli stessi pannelli solari, per quanto siano allo studio tecnologie ed utilizzi di materiali di più facile reperibilità rispetto al silicio, non ne sono immuni.

Tornando alla pratica, il fotovoltaico come investimento per produrre reddito, per una famiglia non rappresenta l'opzione principale, terminati da diverso tempo i benefici del Conto Energia. I prezzi dei moduli però sono più bassi di un tempo, quindi chi oggi intenda montare un impianto fotovoltaico sul tetto di casa, lo fa essenzialmente per risparmiare sulla bolletta. Si possono anche sfruttare terreni agricoli o capannoni industriali per rivendere l’energia, ma non ci si arricchisce. Ha senso però puntare sul risparmio. Su un tetto del Nord Italia un sistema da 3Kw può produrre anche 3500 kilowatt l’anno, il consumo medio di una famiglia. In 8 anni si recupera la spesa iniziale e si ha energia gratis, o quasi, per gli anni a venire.

Valutando pro e contro, con lo scambio sul posto, il sistema del Gestore dei servizi energetici (GSE) che permette di vendere di giorno energia, che poi cede di notte, acquistando a 3 la corrente che ci viene pagata ad uno, un po’ ci si perde. La cosa migliore sarebbe dunque consumare corrente il più possibile di giorno, quando l’insolazione è massima. Se poi ci si trova in un luogo in cui la corrente non arriva (come ad esempio una barca o baita di montagna), quella del kit fotovoltaico è una valida opzione. Il costo di un kit fotovoltaico da 1 Kw, composto da moduli, inverter, batterie, contatori, regolatore di carica si aggira sui 1500-1700 euro. Ci sono poi anche gli impianti “da balcone”, che vanno orientativamente dai 550 ai 700 euro per un pannello fotovoltaico plug&play con potenza pari a 300 W circa (e un risparmio medio sulle bollette del 15%) e dai 1.100 ai 1.400 euro per un mini kit fotovoltaico con potenza di 600 W circa (con un risparmio medio sulle bollette del 30%).

Quando ricavare energia dal Sole era un “miraggio”

Circa 50 anni fa, la tecnologia solare era talmente costosa che poteva essere impiegata solo per i satelliti: i pannelli solari costavano 106 dollari per watt e avevano una capacità di 0,3 megawatt, in grado di fornire elettricità solo a 20 persone all'anno. Oggi il prezzo contenuto e la capacità superiore ai 100.

000 megawatt hanno reso raggiungibili traguardi un tempo impensabili: nel 2022 il numero dei principali Paesi solari (quelli cioè che installano almeno 1 GW all'anno) è passato da 12 a 26. Secondo un rapporto di SolarPower Europe, entro il 2025 il fenomeno interesserà più di 50 Stati.

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