Garanzia aggiuntiva, l’Ue incentiva la riparazione dei dispositivi elettronici

Chi farà aggiustare il proprio device otterrà 12 mesi di garanzia aggiuntiva. L’accordo tra Consiglio e Parlamento Europeo è quasi definitivo

Garanzia aggiuntiva, l’Ue incentiva la riparazione dei dispositivi elettronici
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Agevolazioni in arrivo per coloro che sceglieranno di aggiustare i propri dispositivi elettronici. Consiglio e Parlamento Europeo sono quasi giunti a un accordo: chi opterà per la riparazione potrà ottenere dodici mesi di garanzia aggiuntiva. L’Unione europea vuole ridurre i rifiuti elettronici per incentivare l’economia circolare. I ricambi dovranno essere meno costosi e reperibili più facilmente. Ecco tutti gli aggiornamenti.

La misura

L’Europa sta portando avanti una vera e propria battaglia ai rifiuti elettronici. Attualmente la direttiva riguardante il diritto alla riparazione è quasi pronta e così potrebbe cambiare radicalmente il rapporto che i cittadini Ue hanno con i dispositivi elettronici. Oggi l’abitudine comune è quella di acquistare il prodotto maggiormente conveniente, che spesso è nuovo, rispetto alla possibilità di far riparare quello che possediamo. All’interno della direttiva i produttori di elettronica dovranno adeguarsi a nuove misure, dovranno infatti specificare all’interno dei propri siti web informazioni sui pezzi di ricambio. Inoltre dovranno fornire le parti sostitutive anche ai centri di assistenza di terze parti con tariffe ragionevoli che quindi non disincentivano al ricambio.

I costi

Visti i costi elevati dei pezzi di ricambio e la non convenienza a procedere con la sostituzione, alcune aziende hanno pensato di proporre iniziative specifiche. Un esempio è Apple con il Self Service Repair che attualmente è attivo anche in Italia e consente di riparare in totale autonomia i propri prodotti. Sono specialmente i grandi elettrodomestici che hanno costi importanti per quanto riguarda i pezzi di ricambio. Infatti la sostituzione di una scheda elettronica di una lavatrice o di una lavastoviglie richiede lunghe tempistiche e spese importanti. Con la misura sarà possibile riparare i dispositivi con tempi e prezzi ragionevoli così da incentivare i consumatori a questo processo. I piccoli riparatori potranno adottare un modulo standardizzato facoltativo a livello europeo con l’obiettivo di specificare le condizioni di sostituzione delle parti del dispositivo come tempistiche e costi i quali saranno vincolanti per 30 giorni. Quindi le tempistiche di esborso dovranno essere precise e i tecnici dovranno adottare il modulo specifico.

La riparazione

I consumatori potranno inoltre scegliere la riparazione che, come anticipato, prevede dodici mesi in più di garanzia i quali verranno conteggiati da quando il prodotto sarà nuovamente funzionante. Inoltre ci sarà un vero e proprio cambiamento nell’utilizzo dei dispositivi. La direttiva in questione cancellerà anche il divieto di utilizzo di pezzi di ricambio di seconda mano e di componenti stampati in 3D. I prodotti datati potranno avere quindi una nuova vita grazie alla sostituzione dei singoli pezzi.

La situazione in Italia

La situazione dei rifiuti elettronici in Italia richiede un cambiamento urgente. Attualmente, il nostro paese si trova al quartultimo posto in Europa per il riciclo di queste componenti, raccogliendo solo la metà di quanto sarebbe necessario per rispettare gli obiettivi dell'Unione Europea.

Mediamente ogni italiano contribuisce alla raccolta di soli otto chili di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) pro capite, mentre paesi come Francia, Germania e Olanda raggiungono rispettivamente i dodici chili, superando anche la media europea di dieci chili e mezzo. In merito alla direttiva ci sono ancora molte questioni da risolvere, come la definizione di un "prezzo ragionevole" e di "tempistiche ragionevoli”.

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