L’amministratore può impugnare la delibera di revoca. Ecco in quali casi

I condòmini possono revocare l’incarico conferito all’amministratore, ma in alcuni casi la decisione può essere impugnata, con possibili richieste di risarcimento

L’amministratore può impugnare la delibera di revoca. Ecco in quali casi
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L’assemblea condominiale ha il potere di revocare l’amministratore, ma in alcuni casi la decisione può essere contestata. L’impugnazione è possibile se la delibera presenta vizi di forma o se la revoca avviene senza giusta causa, con possibili richieste di risarcimento danni. Tuttavia, se l’assemblea ha rispettato le regole e fornito una motivazione valida, la revoca rimane definitiva. Vediamo più nel dettaglio quali sono le condizioni per un’eventuale impugnazione e le possibili soluzioni giuridiche.

L’amministratore come terzo o parte del condominio

L’amministratore è il rappresentante legale del condominio e, in quanto tale, dovrebbe agire nell’interesse di quest’ultimo. Tuttavia, quando viene revocato, la sua posizione cambia: non rappresenta più l’ente condominiale e diventa una parte che potrebbe avere un interesse personale nel contestare la decisione.

Impugnare la revoca: quando è possibile, quando non lo è

L’amministratore può impugnare la delibera di revoca in due principali circostanze:

vizi formali: se la delibera non è stata adottata nel rispetto delle regole previste dall’art. 1136 del Codice civile (quorum deliberativi e costitutivi). Ad esempio, se non si è raggiunto il quorum richiesto o se la revoca non è stata posta all’ordine del giorno, la decisione potrebbe essere nulla o annullabile;

revoca senza giusta causa: se l’amministratore è stato nominato per più anni (ad esempio con un contratto pluriennale) e la revoca è avvenuta senza una giusta causa, potrebbe avanzare una richiesta di risarcimento danni per la perdita anticipata dell’incarico.

Non è invece legittimato a impugnare la revoca per meri motivi di opportunità, o perché non è d’accordo con la decisione dell’assemblea. Inoltre, se l’assemblea ha motivato la revoca con una giusta causa (ad esempio, gravi irregolarità nella gestione contabile), l’impugnazione sarà molto più difficile.

Ipotesi pratiche e soluzioni

Se la delibera è annullabile (ad esempio per un quorum errato), l’amministratore può proporre impugnazione entro 30 giorni dalla sua comunicazione, davanti all’autorità giudiziaria; se la delibera è nulla (non era all’ordine del giorno), può essere contestata in qualsiasi momento.

Qualora la revoca fosse ingiustificata, l’amministratore potrà richiedere il risarcimento danni al condominio per mancato guadagno.

L’amministratore può dunque impugnare la revoca solo se ci sono vizi di forma o se ha subito un danno ingiusto. In caso contrario, l’assemblea ha piena discrezionalità nel revocarlo.

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