L'allarme di Federcarrozzieri: spesa media di 4.219 euro per mantenere l'auto

Nel corso del convegno nazionale di Cavenago di Brianza, Federcarrozzieri ha fornito alcuni numeri allarmanti, per poi rivolgere un appello al governo

L'allarme di Federcarrozzieri: spesa media di 4.219 euro per mantenere l'auto

L'attuale situazione economica incide anche sulle spese di mantenimento delle auto, tanto che nell'ultimo periodo si è assistito a un considerevole aumento dei costi. Secondo quanto riferito dall'associazione nazionale Federcarrozzieri, a oggi la spesa media per provvedere alla propria vettura si aggira intorno ai 4.219 euro. Si tratta di una crescita del 4,8% rispetto a 10 anni fa, quando i costi di mantenimento erano di circa 4.025 euro.

Durante il convegno nazionale di Cavenago di Brianza tenutosi questa mattina, sabato 4 marzo, è stato spiegato che sono i carburanti a incidere maggiormente sui prezzi, abbattendosi sulle tasche degli automobilisti.

Caro carburanti e caro energia

Presi in esame i listini attuali, e considerato che ad automobile vengono effettuati circa 2,5 pieni al mese, Federcarrozzieri ipotizza che vengano spesi almeno 2.784 euro annui per i rifornimenti. È un +6,2% rispetto al 2013, quando si spendevano circa 2.622 euro.

A costare di più, tuttavia, non sono solo i carburanti. Ad aumentare, e a incidere sui costi di gestione delle automobili, sono anche eventuali pezzi di ricambio da acquistare, pneumatici e lubrificanti. La spesa nel 2023 si aggira intorno ai 275 euro, ben in 21,2% in più rispetto a 10 anni fa. Incrementata anche la spesa per la manutenzione ordinaria e più comuni interventi di riparazione auto: oggi si spendono in media 448,5 euro contro 337 euro del 2013, con un aumento del 33%.

Purtroppo, sottolineano gli esperti del settore, il caro energia e materie prime ha colpito inevitabilmente anche il comparto auto, portando a un sensibile aumento dei prezzi riscontrato nel periodo 2021-2023. Tutto costa di più, dalla strumentazione tecnica alle vernici, dai pezzi di ricambio alle spese energetiche di gestione delle officine. Ed ecco che anche per le riparazioni si paga di più. Proprio per questa ragione Federcarrozzieri ha fatto sentire la propria voce, denunciando le condizioni di difficoltà che devono adesso affrontare le carrozzerie italiane.

Altri aumenti

Ma non finisce qui. Se da un lato è stato contenuto l'aumento dei prezzi relativi a pedaggi e parchimetri, dall'altro sono considerevolmente aumentate le tasse automobilistiche. Da una media di 228 euro annui per vettura siamo infatti passati a 240 euro. 10 anni fa per la revisione dell'automobile si spendevano 45 euro in Motorizzazione e 66,88 euro in una autofficina autorizzata, mentre oggi siamo passati a 54,95 euro nel primo caso e a 79,02 euro nel secondo, con un incremento del 22,1% e del 18,1%.

Il problema Rc auto

Ulteriori aumenti sono stati registrati anche per quanto concerne l'Rc auto. Rispetto agli anni scorsi, quando si era notata una diminuzione dei costi, le assicurazioni stanno chiedendo di più. Nei primi mesi del 2023 si è quindi assistito a un incremento del 6% circa, con un prezzo medio di 385 euro a polizza. Di questo passo, avvisano gli esperti, si rischia di avere una vera e propria stangata per il 2023, con un +747,5 milioni di euro totali su 32,5 milioni di auto assicurate in Italia rispetto ai numeri del 2022.

Considerata la situazione, Federcarrozzieri si è rivolta al governo Meloni per chiedere dei doverosi interventi finalizzati a contrastare "l'abuso di posizione dominante delle compagnie

di assicurazioni, che limitano la concorrenza e danneggiano i consumatori, obbligando i propri assicurati ad eseguire le riparazioni in caso di sinistri presso officine indicate dalle stesse imprese assicuratrici".

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