Caldo e afa? Quanto costa tenere acceso un ventilatore tutta la notte

Tanti italiani non possono permettersi di affrontare i costi prodotti in bolletta dall'utilizzo dell'aria condizionata, ma anche i ventilatori consumano corrente elettrica, ecco quanta

Caldo e afa? Quanto costa tenere acceso un ventilatore tutta la notte
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Con le notti afose estive è indispensabile, per agevolare il sonno, tenere accesi impianti di aria condizionata o ventilatori: premesso che i climatizzatori consumano ovviamente una quantità maggiore di energia elettrica, anche utilizzare i secondi comporta delle spese, che possono dipendere da una serie di fattori.

La soluzione più confortevole è quella offerta dai condizionatori, ma secondo una recente stima meno della metà delle case degli italiani è dotata di questo genere di impianti (48,8%), e ciò principalmente perché, come accennato, i costi da sostenere per il loro acquisto, l'installazione e il consumo di energia elettrica, non sono di certo accessibili a tutti.

I ventilatori risultano essere in questi casi la scelta privilegiata, ma viene da chiedersi ovviamente quale possa essere il loro peso sulle tasche dei consumatori. Non c'è un calcolo preciso che si può fare in queste circostanze, dato che per stimare il consumo reale bisogna valutare vari fattori, tra cui la potenza dell'apparecchio elettronico, il tempo di utilizzo e il costo dell'energia elettrica.

Mediamente un ventilatore che rimane in funzione ininterrottamente per 8 ore consuma 0,36 kWh, con un costo che si aggira intorno agli 0,05 euro. Come accennato, tuttavia, si tratta solo di una stima approssimativa che non tiene conto di una serie di variabili che possono incidere in modo determinante sul costo finale.

Il consumo dipende in primis dal modello di ventilatore. In genere quelli a soffitto hanno una potenza che può andare dai 10W fino ai 60W, mentre quelli da tavolo o con piantana oscillano tra i 20W e i 40W: mediamente, quindi, si va dai 30W ai 60W. Va specificato che l'etichetta riporta sempre il consumo massimo dell'apparecchio elettronico, quello che si ha alla velocità più elevata.

Ciò premesso, il calcolo va effettuato sulla base della velocità impostata, delle ore di utilizzo e del costo dell'energia elettrica. Nel primo caso, impostando un ventilatore da 45W alla metà delle opzioni di potenza disponibili, esso consumerà proprio la metà dell'energia rispetto al suo massimo. Il prezzo dell'energia elettrica dipende dal proprio contratto, per cui bisognerebbe indagare sul costo nelle fasce serali e notturne, che mediamente si aggira sugli 0,15 euro per kWh.

I consumi dei ventilatori si valutano moltiplicando la potenza erogata per il numero di ore di uso e successivamente moltiplicando il risultato in kWh per il costo dell'energia. Ipotizzando un modello da 45W utilizzato al massimo per 8 ore si ha un consumo di 0,36 kWh, che va poi moltiplicato per il costo medio dell'energia elettrica valutato in precedenza (0,15 kWh): ciò si traduce con un costo di 0,054 euro, ovvero poco più di 5 centesimi per un'intera notte di sonno, molto meno del condizionatore.

Chiaro che la resa e il comfort siano inferiori rispetto all'utilizzo di un climatizzatore, dato che il ventilatore può solo muovere l'aria dando una effimera sensazione di freschezza e produce

talvolta più rumore, ma se si valuta l'impatto economico il raffronto è impossibile. Nel caso in cui si scelga il ventilatore occhio alla polvere, specie qualora si sia allergici, dato che anch'essa viene spostata con l'aria.

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