Saldi on-line, tante occasioni ma la truffa è dietro l’angolo

Saldi on-line, tante occasioni ma la truffa è dietro l’angolo

La stagione dei saldi è entrata nel vivo. In tutt’Italia i negozi sono pieni di cartelli promozionali e anche sui siti di e-commerce si trovano tante occasioni per comprare beni di qualità a prezzi vantaggiosi. Dopo oltre due anni di pandemia, i consumatori si stanno riabituando ad acquistare nei negozi fisici, senza però escludere incursioni in Rete a caccia di un prodotto irreperibile sotto casa ma facilmente acquistabile on-line. L’Associazione italiana commercio elettronico (Aicel) mette tuttavia in guardia da truffe e promesse ingannevoli.

Le tutele della direttiva Omnibus

Mancano i decreti attuativi, ma la direttiva Omnibus sta già producendo i suoi frutti, perché impone ai venditori on-line obblighi informativi in merito alla comunicazione degli sconti. Ogni annuncio di riduzione di un prezzo deve indicare il prezzo precedente più basso applicato dal professionista nei 30 giorni precedenti. Regole più stringenti riguardano anche le recensioni, che devono essere trasparenti e corrette. Spesso, invece, risultano false, manipolate o generate da azioni di sponsorizzazione.

Le truffe più comuni in Rete

La Direzione centrale della polizia criminale ha fatto sapere che in Italia nel 2022 i reati informatici sono diminuiti del 15% rispetto allo scorso anno, ma due frodi su tre avvengono on-line. Per la precisione, il 68,2% nei primi dieci mesi del 2022 rispetto al 66,3% dello stesso periodo 2021. Al primo posto tra i casi di truffa più comuni, secondo Aicel, i siti copia: il falso venditore clona un sito; il consumatore conclude l’ordine di un prodotto pagando regolarmente. In genere si tratta di pagamenti non tracciabili ai quali non segue alcuna spedizione. Sono siti con vita breve che scompaiono ancora prima che le autorità possano intervenire. Si dissolvono nell’oceano virtuale dopo avere conseguito l’obiettivo: indurre al pagamento l’incauto consumatore. Altra truffa è quella del “pacco” del contrassegno. La spedizione è prevista solo in contrassegno, con consegna esclusivamente dietro pagamento in contanti. All’apertura del pacco, la merce non esiste o non è quella ordinata. Il pagamento in contanti rende molto difficile il recupero. Infine, il prodotto non corrispondente, non conforme o non originale: il bene ricevuto non corrisponde alle descrizioni e alle foto di ciò che è stato ordinato.

Come scansare i pericoli del web

Visti i pericoli, è bene usare qualche accortezza in più quando si fanno acquisti in Rete. Anzitutto è fondamentale verificare che l’azienda venditrice esista realmente e dunque cercare i suoi dati di contatto (un indirizzo e-mail, un numero di telefono e possibilmente la partita Iva, verificabile sul registro delle imprese). Poi è bene diffidare di richieste di pagamenti solo in contanti o con versamenti su carte prepagate.

Sospetti risultano anche gli affari troppo vantaggiosi, vale a dire con prodotti acquistabili a prezzi veramente bassissimi. Infine, occorrerebbe accertarsi sul sito dell’Autorità antitrust che non ci siano procedimenti aperti a carico dell’impresa venditrice.

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