Il prossimo anno potrebbe riservare brutte sorprese per gli automobilisti italiani, tra il rischio di trovarsi con costi quadruplicati delle polizze assicurative e quello di veder lievitare nuovamente il prezzo dei carburanti. Pare invece di poter tirare un sospiro di sollievo per quanto concerne gli aumenti delle multe stradali, che sarebbero dovuti scattare a partire proprio dal 2023.
L'aumento dei carburanti
Secondo quanto stabilito nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri, a partire dal 1° dicembre saranno ridotti gli sconti sul costo di benzina e gasolio, che da 0,25 centesimi per litro scenderanno fino a 0,15, e quelli relativi al gpl, che diminuiranno da 0,085 centesimi per chilo a 0,051.
Il taglio di 25 centesimi attuato finora, comprensivo di Iva, equivale a uno sconto al distributore di 30,50 centesimi: scendere fino a 15 centesimi, Iva inclusa, significherà invece ridurre il risparmio fino a 18,30 centesimi.
Nessun aumento delle multe
Il governo ha annunciato la propria intenzione di intervenire per bloccare l'aggiornamento al rialzo degli importi delle sanzioni stradali: un incremento che, secondo un automatismo collaudato previsto dal Codice della strada, si sarebbe dovuto concretizzare da gennaio 2023.
La voce "multe" viene infatti rinnovata a cadenza biennale, con un aggiornamento dei costi effettuato dall'Istat sulla base della variazione dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi) calcolato per l'appunto su due anni. Si sarebbe trattato di una vera e propria stangata per gli automobilisti, visto che, solo ad ottobre, si era calcolato un incremento del 14,9%. Per avere il computo definitivo avremmo dovuto aspettare i dati relativi all'oscillazione tra novembre 2020 e novembre 2022 (la comunicazione era in calendario il prossimo 16 dicembre), e di sicuro l'aumento sarebbe potuto essere ancora più consistente.
Rc Auto
Dal 2023 entrerà in vigore il nuovo regolamento previsto dalla norma sulla Concorrenza. Le aziende operanti in Italia ma con sedi legali all'estero avranno l'obbligo di applicare la procedura di risarcimento diretto: ciò significa che l'assicurazione che tutela la vittima dell'incidente dovrà anticipare la somma al proprio cliente e solo in un secondo momento riceverà il rimborso forfettario da parte della compagnia assicurativa di chi ha provocato il sinistro.
"Una norma ingiusta, altamente iniqua e fortemente inflattiva", lamentano Assoutenti e Movimento consumatori, che comporterà delle immediate conseguenze sugli automobilisti. Sono circa due milioni, infatti, gli assicurati che rischiano di vedersi quadruplicare i premi delle polizze Rc auto.
"Il risarcimento diretto fa acqua da tutte le parti", attaccano il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, e il segretario generale del Movimento Consumatori, Alessandro Mostaccio, come riportato da Il Sole 24 Ore. "Una misura che doveva favorire gli assicurati ma si è trasformata in un ginepraio di vessazioni che ha alterato profondamente la struttura del mercato assicurativo", aggiungono."Il sistema del forfait tra compagnie va profondamente rivisto e va ripristinato un minimo principio di concorrenza", precisano ancora.
"Non devono essere le imprese estere sottoposte all'obbligo di adottare una procedura come il risarcimento diretto ritenuta facoltativa dalla Corte costituzionale tre lustri fa, ma si deve rendere tale procedura facoltativa per tutte le assicurazioni e per tutti gli assicurati", concludono.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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