Nella cabina di pilotaggio di alcuni voli siedono tre piloti, normalmente ne siedono due. Ora i vettori vagliano la possibilità che ci sia un solo pilota a condurre passeggeri ed equipaggio a destinazione.
L’idea non è apparsa del tutto balzana all’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) che ha commissionato una ricerca per capire quanto le tecnologie a bordo aereo consentano di impiegare soltanto un pilota senza aumentare i pericoli per le persone. L’obiettivo è quello di rivedere i regolamenti nei prossimi mesi, al più tardi nel 2025.
Un solo pilota
L’idea di ridurre il numero di piloti a bordo di un aereo è stata depositata dalla Repubblica Ceca alla International air transport association (Iata) ad agosto del 2022.
La Repubblica Ceca si è però fatta portavoce di un’intenzione condivisa da tutti i Paesi Ue ai quali l’Easa ha dato ascolto, stanziando 930mila euro per una ricerca sulla fattibilità, ossia finalizzata a risolvere il quesito sollevato: la tecnologia a bordo di un aereo può supportare un pilota meglio di quanto farebbe un operatore umano?
Non è un problema banale e richiede soluzioni altamente tecnologiche, perché un pilota potrebbe sbagliare, potrebbe sentirsi male o potrebbe cedere ai richiami della stanchezza e addormentarsi. Repubblica.it ha raccolto alcuni casi recenti di aerei che hanno superato gli aeroporti di destinazione senza atterrare, proprio perché nella cabina di pilotaggio aveva vinto l’abbraccio di Morfeo.
Il documento redatto dalla Repubblica Ceca fa leva proprio su avvenimenti simili, per chiedere un approfondimento, sostenendo che le tecnologie potrebbero aumentare la sicurezza rispetto alla presenza di un secondo uomo ai comandi. Un celebre caso è quello del volo Germanwings 925, precipitato sulle Alpi francesi il 24 marzo 2015 a causa di quelle che le indagini hanno suggerito essere un atto volontario perpetrato dal pilota.
Proposta peregrina?
Le compagnie aeree ne fanno una questione sindacale. Avere un solo pilota ai comandi di un volo, dicono, permetterebbe una migliore e più efficace rotazione del personale, concedendo tempi di riposo più lunghi.
L’Easa non si ferma alle richieste fini a loro stesse e sposta verso l’alto l’asticella delle verifiche, cercando di capire se le tecnologie di bordo possono intervenire laddove un uomo non potrebbe. Questo può rivoluzionare tutta la filiera, chiedendo ai costruttori di creare aerei altamente tecnologici, con personale di bordo sempre più preparato alla gestione delle anomalie (hostess e stewart compresi) così come quello di terra che potrebbe intervenire dalle stazioni di controllo di volo per prendere i comandi dell’aereo.
Allo stesso modo si
renderebbe necessario monitorare lo stato di salute del pilota minuto per minuto, mediante sensori che deve indossare quando è in cabina e che trasmettano i valori vitali a un centro di raccolta ed analisi in tempo reale dei dati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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