Il club dei multati si fa partito Rivolta per cacciare il sindaco

da Torino

Il sindaco ostenta sicurezza, ma sa benissimo che potrebbe essere lui a celebrare i funerali della giunta di sinistra. Settimo Torinese ha 48 mila abitanti e prima di balzare agli onori della cronaca per le 24 mila multe appioppate ai suoi cittadini in pochi mesi era famoso soprattutto per essere la capitale mondiale delle penne a sfera. sfornate a milioni dalle sue tante industrie. Ma adesso Settimo è diventata la città delle multe e basta.
La vicenda ha conosciuto momenti di vera e propria rivolta popolare quando migliaia di multati si sono dati appuntamento nella piazza centrale inscenando una manifestazione non proprio amichevole nei confronti del sindaco che non abita neppure a Settimo, ma resiede a Venaria. La storia delle contravvenzioni è incominciata alla fine dell’inverno quando l’amministrazione comunale, da decenni nelle mani della sinistra -al punto che Settimo è sempre stata considerata la Stalingrado sabauda-, ha deciso di piazzare un sofisticato sistema di telecamere sotto i semafori di alcuni incroci strategici. Per un un costo di 70mila euro pagati da un’azienda specializzata che in cambio ha ottenuto una congrua percentuale (si parla di 40 euro) per ogni infrazione rilevata. L’occhio elettronico si è immediatamente rivelato una miniera d’oro e ha fatto confluire nelle casse comunali circa 3 milioni di euro e un milione nelle tasche dell’impresa che ha installato il sistema. Con automobilisti multati decine di volte al punto da mettere a repentaglio i bilanci familiari. Una vera e propria strage da telecamera al punto che un cittadino su due è stato colto in fallo.
La spiegazione di tanta indisciplina, però, è semplice. I semafori degli incroci incriminati non consentono la svolta a destra o sinistra e ciò crea delle attese nel bel mezzo della strada che si trasformano in altrettanti passaggi col rosso. Davanti alle proteste del popolo dei salassati il ds Aldo Corgiat ha risposto, tuttavia, a muso duro anche se qualcuno all’interno della sua giunta ha suggerito, inascoltato, di cercare una mediazione. Mentre i multati si preparano a una lunga sfida giudiziaria. Si è formato un Comitato che ha arruolato i migliori avvocati per contestare davanti ai giudici le pioggia di multe e la protesta sfocerà in politica perché i leader degli automobilisti castigati hanno già fatto sapere di voler formare alle prossime amministrative una nuova lista con l’unico scopo di mandare a casa l’attuale sindaco. Insomma quella attuale potrebbe essere l’ultima giunta di sinistra a Settimo e le multe potrebbero riuscire dove hanno fallito decenni di battaglie in consiglio comunale.
Corgiat ha deciso di tirare innanzi per la sua strada incurante delle dimensioni della protesta, ma nei giorni scorsi ha chiesto colloquio al prefetto di Torino forse proprio per parare i ricorsi dei multati. Sul colloquio con il rappresentante del Governo non si sa nulla, ma difficilmente il prefetto torinese potrà smentire i suoi numerosi colleghi che hanno sempre sottolineato come le telecamere anti infrazioni al codice della strada devono sempre essere accompagnate da un’adeguata campagna di informazione proprio per sottolineare il carattere preventivo degli strumenti elettronici.

Di prevenzione a Settimo non c’è stata neppure una piccola traccia. Anzi c’è chi addirittura sospetta che ai semafori incriminati siano stati accorciati anche i tempi del giallo proprio per fare più multe. Ma non è solo la polemica sulle multe ad essersi abbattuta sulla Giunta.

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