Stefano Vladovich
Pistole in pugno, avevano affrontato il gestore di una pompa di benzina per rapinarlo. «Se non molli i soldi ti ammazziamo come un cane» la minaccia. Quasi tremila euro il bottino, lincasso della domenica per larea di servizio «Tolfa Ovest» dellA/12, lautostrada Roma-Civitavecchia. Dopo 4 mesi, scoperto e arrestato uno dei due banditi, un uomo di 35 anni della zona, incensurato. Sequestrata larma, una semiautomatica giocattolo modificata per sparare, i passamontagna utilizzati nellazione, un giubbotto. «Allappello manca solo il complice - spiega il maresciallo Giuliano Mangoni, comandante della stazione dei carabinieri di Civitavecchia -, ma siamo sulle sue tracce». Oltre alle telecamere fisse dellimpianto, in cui compare il presunto rapinatore con il viso coperto, a inchiodare luomo sarebbe un testimone, un automobilista che lo avrebbe visto fuggire a bordo di unAlfa 155 rossa e disfarsi del berretto di lana. «Erano passate le 23 dell8 gennaio - ricorda la vittima - faceva freddo e non girava anima viva. Allimprovviso arrivano i 2 rapinatori, mi puntano la pistola e mi fanno aprire la cassa. Tempo pochi secondi e fuggono verso Roma». Le indagini sono lente e complesse. Niente targa, solo il modello e il colore dellauto, laccento di un balordo, con una leggera inflessione viterbese, le giacche a vento. I filmati, però, mostrano alcuni numeri della targa anteriore del mezzo usato per la fuga, oltre a particolari fondamentali per individuare il proprietario. Un dato certo: quella sera i malviventi non scappano verso la capitale, ma aspettano, nascosti in un garage di Civitavecchia, la conclusione delle ricerche di carabinieri e polizia.
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