A Como le opere «eretiche» di Vanni Cuoghi

Il 30 settembre presso lo spazio pubblico di San Pietro in Atrio e in contemporanea presso la Pinacoteca Civica di Como, si inaugura l'esposizione «Novus Malleus Maleficarum»

Il 30 settembre si inaugura a Como, presso lo spazio pubblico di San Pietro in Atrio e in contemporanea presso la Pinacoteca Civica di Como, «Novus Malleus Maleficarum», mostra personale dell'artista Vanni Cuoghi, a cura di Ivan Quaroni, promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Como. Novus Malleus Maleficarum, titolo della prima mostra personale pubblica di Vanni Cuoghi nella città di Como, presenta 13 nuove opere dell'artista.
Il progetto espositivo, pensato appositamente per gli spazi della ex chiesa di San Pietro in Atrio, prevede anche un intervento site specific alla Pinacoteca Civica di Como.
Il titolo dell'esposizione è mutuato dal celebre libro compilato dai frati domenicani Jacob Sprenger e Heinrich Instior Kramer e pubblicato in latino nel 1486. Il Malleus Maleficarum (traducibile come Martello delle Streghe), raccoglieva le istanze espresse nella bolla papale di Innocenzo VIII "Summis Desiderantes Affectibus" e fu usato come manuale d'inquisizione per la caccia alle streghe fino alla metà del Seicento.
Non a caso, le opere che verranno presentate in mostra sono, in massima parte, Demonomachie, in cui l'artista reinterpreta il tradizionale scontro tra Angeli e Demoni, tanto caro all'iconografia cristiana medievale. Con spirito irriverente, Cuoghi trasforma gli angeli in streghe e i demoni in "poveri diavoli", sostituendo al conflitto tra bene e male l'eterna lotta tra le culture matriarcale e patriarcale. Così, mentre i demoni diventano incarnazioni dello spirito afflitto del genere maschile nella società contemporanea, le streghe personificano l'attuale ascesa - o dovremmo dire il ritorno - del potere femminile.
Tra l'altro, il tema delle streghe, presente in tutte le culture sotto forma di figure magiche e sciamaniche, è particolarmente sentito nel territorio lombardo, che ne attesta la presenza dal XIV secolo al XVI secolo, con un'ulteriore recrudescenza nel XVII secolo proprio nella diocesi di Como.
I lavori in mostra, in tutto dodici carte e una ceramica, illustrano il nuovo corso della ricerca dell'artista, che abbandona i toni lievi e ironici del passato per passare ad atmosfere più severe e drammatiche.
Le opere su carta di Vanni Cuoghi sono in parte ispirate all'antica arte della psaligrafia, che consiste nel tagliare la carta, ricavando da un unico foglio, attraverso l'intaglio e la piegatura, rappresentazioni tridimensionali. Quelli di Vanni Cuoghi sono dei diorami rinchiusi in scatole trasparenti, dove le figure dipinte ad acquarello occupano diversi piani dimensionali.
Al tema della "Cacciata dal paradiso" è ispirata, invece, l'opera in ceramica, un piatto realizzato dall'artista alla Bottega Gatti di Faenza, nota anche per le sue prestigiose collaborazioni con alcuni dei più importanti artisti contemporanei italiani e internazionali.
Ancora una "Cacciata" è, infine, il soggetto dell'installazione che occuperà una delle sale dell'ala medievale della Pinacoteca Civica.

L'opera consiste di un unico rotolo di carta, alto tre metri e largo un metro e venti, interamente intagliato e dipinto con una colossale Demonomachia. Vanni Cuoghi è stato invitato da Matteo Ramon Arevalos a partecipare alla 54 Esposizione Internazionale d'Arte - La Biennale di Venezia, Padiglione Italia, Venezia

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