Compiono vent'anni i Guignols, le marionette tv che fanno ridere i francesi

Grande torta sul sito di Canal Plus per festeggiare il compleanno del tg satirico detestato da Sarkozy che avrebbe confidato di non guardarlo mai. All'inizio gli ascolti furono incerti, il boom venne con la prima guerra del Golfo

Compiono vent'anni i Guignols, le marionette tv che fanno ridere i francesi

Le irriverenti marionette con la faccia di gomma della satira francese in tv compiono vent'anni. Presa in giro, humour pungente fino a diventare crudele, ironia che non risparmia nessuno, proprio nessuno, il politicamente scorretto a ogni costo: i Guignols de l'Info (i Burattini dell'informazione) hanno inventato un nuovo modo di fare satira e ancora oggi continuano a far ridere ogni sera tra i 2,5 e i 3 milioni di francesi.
Trasmissione spesso trainante della serata di Canal Plus, sul cui sito compare una bella torta con le candeline, i Guignols sono ormai un'istituzione del piccolo schermo d'Oltralpe. Gli ascolti delle prime strisce - ispirate al programma britannico Spitting Image e create da Alain de Greef, allora direttore della programmazione di Canal Plus - furono un po' al di sotto delle aspettative. Poi il grande boom, quando i Guignols raccontarono senza concessioni la prima guerra del Golfo. Da allora più di 4.000 parodie di tg sono state trasmesse ogni sera, alle 20, mentre sugli altri canali vanno in onda i telegiornali, quelli veri. La formula è sempre la stessa da vent'anni e forse è questo il segreto di tanta longevità: le notizie vengono lette e commentate da marionette di lattice (erano una ventina all'inizio, ora sono più di 300) che fanno la caricatura delle personalità pubbliche del momento. Il tutto non dura più di una decina di minuti.
In studio, dietro la scrivania, il presentatore è sempre lo stesso: la marionetta del giornalista Patrick Poivre-d'Arvor, storico (ormai ex) mezzobusto del tg delle 20 di TF1, il più seguito dai francesi. Intervengono poi personalità del mondo della tv, del cinema, cantanti, sportivi e uomini politici. Praticamente tutti hanno la loro maschera: il presidente Nicolas Sarkozy e tutti i ministri del suo governo, George Bush e, più di recente, Barack Obama, Segolene Royal e Jacques Chirac, il Papa, il principe Carlo d'Inghilterra e Silvio Berlusconi.
Subito dopo l'11 settembre ha fatto la sua comparsa anche il personaggio di Bin Laden. «Siamo stati i primi a scherzare su di lui» rivendica il produttore artistico Yves Le Rolland.
I difetti fisici sono esagerati secondo le regole della caricatura «Cerchiamo di mostrare quello che gli altri vogliono nascondere ingrandendo i lineamenti» ha continuato Le Rolland. Questo però non piace a tutti. Sembra per esempio che il presidente Sarkozy detesti la trasmissione e quindi - avrebbe confidato - non la guarda mai. La ministra della Giustizia, Rachida Dati, non sopporterebbe invece di essere stata dipinta troppo «bling-bling» (glamour). Dell'attualità e dei fatti politici, niente sfugge ai crudeli e un po' mostruosi burattini di gomma ai quali viene persino riconosciuta una certa influenza politica. Nel 2007, Rodolphe Belmer, direttore generale delegato di Canal Plus, sostenne che i Guignols avevano avvicinato i giovani alla politica convincendoli a iscriversi alle liste elettorali.

In molti ritengono ancora che, nel 1995, la simpatica marionetta di Jacques Chirac influenzò il voto dei francesi che finirono per eleggerlo presidente. «Spero che ci siano stati anche altri motivi», ha commentato l'ex capo di stato in una recente intervista.

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