Il Comune dà i soldi ai rom per fare le feste

Il Comune dà i soldi ai rom per fare le feste

(...) disappunto al termine del consiglio municipale dove, tra i 4 ordini del giorno, spiccava quello sulla futura chiusura di una importante tipografia della zona «ma che invece - secondo la stessa - è servito solo per approvare, anche in Valbisagno, la giornata mondiale dei rom. Non faccio discriminazioni - urla la consigliera - ma siccome le malefatte dei rom di Molassana, da parecchi mesi e per voce dei diretti interessati (consiglieri municipali, abitanti e commercianti) sono diventate fatti quotidiani e, di conseguenza, forzatamente accettati, con l'approvazione della festa che il Municipio organizzerà per i rom, anche se lo chiamano “fatto sociale e culturale”, sa tanto di presa in giro».
Infatti, secondo la stessa verrebbero cancellati in un sol colpo, i tanti fatti di cronaca, imputati ai rom della zona, che da mesi vengono raccontati e documentati da quotidiani e televisioni locali e nazionali. Cronache che raccontano di rapine, scippi e furti che gli abitanti della Valbisagno sono stati costretti a subire per causa del continuo afflusso di romeni. Fatti che tradotti in numeri raccontano di 30 rapine presso i negozi della zona negli ultimi 2 mesi, altrettanti scippi contro gli anziani, scasso e conseguente furto di beni preziosi presso i negozi della zona e giardini pubblici (vedi quelli «Cavagnaro») inibiti ai bimbi del quartiere per colpa della «prepotenza dei coetanei extracomunitari».
Brutte storie che hanno indotto almeno 1000 persone a firmare una richiesta d'aiuto che Imma Serra da tempo ha presentato in consiglio: «Purtroppo - si rammarica la Serra - quelle firme non sono servite a nulla, nemmeno la denuncia di Roberta V. (inchiesta del il Giornale del 3-1-2008), la funzionaria di polizia penitenziaria che abita a Molassana che denunciava la continua minaccia a sua figlia e ai 2 nipotini (addirittura si parlava di sequestro di minori) da parte di rom della zona». Secondo la donna, nessuno nega ai rom di festeggiare la loro festa («lo fanno da anni senza il permesso di nessuno...

»), ma che se ne discuta in consiglio municipale e che la proposta di finanziare la festa con tanto di orchestra, ballerini e dolci tipici (genovesi o romeni?) giunga dall'assessore alla cultura Sergio Pagnoni è incomprensibile per lei e per tanta gente: «Come faccio a camminare per strada tra negozianti e persone infuriate ogni giorno sempre di più - conclude arrabbiatissima la Serra - e spiegare a loro che l'assessore Pagnoni ha avallato una festa organizzata per gli zingari di Struppa e che la musica e i dolci li pagheremo noi?». «Forse, l'assessore - dichiara un consigliere - dimentica che qualche mese fa davanti a un supermercato di via Emilia, un gruppo di romeni ha importunato lui, sua moglie, sua figlia e sua nipote».

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