Federico De Rossi
da Savona
La confessione dellomicida (lex cuoco Luigi Verri), i suoi precedenti burrascosi anche nei confronti della vittima, e i riscontri obiettivi non spiegherebbero tutto: luccisione, con due coltellate, apparentemente a scopo di rapina, dellex questore Arrigo Molinari, martedì notte nella sua elegante abitazione di Andora, presenta ancora tanti lati oscuri, se gli inquirenti hanno ritenuto anche ieri di approfondire le indagini. Mentre è stato convalidato dal gip Chiara Venturi l'arresto di Verri, con laccusa di omicidio volontario aggravato oltre che di violazione di domicilio, furto e rapina (il gip si è riservato di decidere sulla richiesta del legale, Fabrizio Vincenzi, che ha proposto per il suo assistito gli arresti domiciliari), suscitano perplessità parecchie circostanze: intanto si è appurato che Molinari non teneva le armi da fuoco nel suo appartamento (eppure lex cuoco aveva detto di essersi introdotto in casa proprio per rubarle). Inoltre, da un esame specifico sul cadavere dell'ex questore, risultano più ferite mortali inflitte con il coltello da cucina usato per l'omicidio. L'arma del delitto non è stata ancora ritrovata. Verri ha ribadito di aver gettato il coltello, trovato per caso in camera, in un cassonetto dell'immondizia a Genova, quando, in preda al panico, è fuggito senza meta nelle ore successive al delitto. Ma se Verri aveva un coltello con sé, o viene provato l'uso a fini di scasso potrebbe scattare a suo carico anche la premeditazione. I due erano un po' che non si incontravano di persona, dopo gli screzi per il pagamento dell'affitto del bungalow e gli altri diverbi del passato. Nellabitazione di Verri a Toirano, sono stati trovati dei pantaloni sporchi di sangue che verranno analizzati dai carabinieri del Ris.
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