Una coppia su 2 salta, solo 450 "sì" in chiesa. Nasce il primo corso prematrimoniale laico

Un'idea del Comune e dell'Ordine avvocati. Matrimoni religiosi crollati del 77% in 20 anni

Una coppia su 2 salta, solo 450 "sì" in chiesa. Nasce il primo corso prematrimoniale laico
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Nel crollo generale dei matrimoni negli ultimi vent'anni - meno 35 per cento - le nozze in chiesa sono precipitate addirittura del 77%. Basti pensare che nel 2024 le celebrazioni di tipo religioso sono state appena 450 in tutta la città e il dato (per quanto ancora provvisorio) è ancora più basso dei 478 sì pronunciati davanti a un sacerdote l'anno prima. In calo anche i matrimoni civili (dai 2.270 del 2023 sono scesi a 2.018 nel 2024) ma almeno in questo caso, rispetto al 2003 quando erano 2.162, il segno è positivo se si guarda al 2023 (sono stati 2.270, il 5% in più) e poco sotto l'anno scorso. Per sintetizzare il trend però, il totale delle coppie che hanno scelto di giurarsi il famoso sì per sempre dal 2003 si è quasi dimezzato - da 4.264 all'anno a 2.487 nel 2024 - e la distanza tra cerimonie religiose e civili si è nettamente allargata. Erano 2.098 contro 2.162 circa vent'anni fa, ora 450 a 2.018 a favore delle nozze in Comune. In discesa anche le unioni civili: dalle 221 del 2016 a 207 nel 2023 (di cui 143 tra uomini e 64 tra donne) e 178 l'anno scorso (127 tra uomini e 51 tra donne). In questo quadro già un po' fosco, l'Ordine degli Avvocati di Milano riferisce che oggi «circa una coppia su due divorzia». Nel 2019 sono stati siglati ben 2.229 divorzi e 1.758 separazioni, rispettivamente 1.638 e 1.397 nel 2022 e 1.673 e 1.166 nel 2023. In questo contesto, il Comune proprio in collaborazione con l'Ordine degli Avvocati ha lanciato ieri il primo corso prematrimoniale laico per nozze e unioni civili. «Per un sì consapevole» è il titolo, quattro moduli da 45 minuti ciascuno, da seguire a Palazzo Marino o on line, facoltativi e gratuiti. Si parte il 19 e 26 marzo e 2 e 9 aprile ma il corso sarà replicato tre o quattro volte all'anno.

«Il matrimonio è un contratto. Vogliamo fornire alle coppie una cassetta degli attrezzi, fare in modo chi si avvicinino a questo passo abbia la precisa coscienza dei diritti e dei doveri che a volte, nel momento di gioia, si perdono di vista» ed emergono invece soltanto in quello che il presidente dell'Ordine Antonino La Lumia definisce «momento di patologia», la crisi o la separazione vera e propria. Con conflittualità che possono inasprirsi, anche a scapito dei figli. Prevenire è meglio che curare. Le lezioni sono molto concrete e trattano le norme di riferimento, i diritti e doveri delle parti. C'è il modulo sui figli naturali, adottivi, affidi, quello sul regime patrimoniale - comunione, separazione dei beni e altri regimi - e pure quello sulla separazione e scioglimento del matrimonio e affidamento dei figli. Non proprio un'iniezione di fiducia, ma tant'è.

«Il periodo è concitato, ci sono tante situazioni di conflittualità di coppia e anche il fenomeno Covid ha inciso» afferma La Lumia a proposito dei divorzi. «Colmiamo un vuoto, i corsi oggi sono previsti solo per i matrimoni ecclesiastici. La scelta di sposarsi e unirsi civilmente non è solo un atto d'amore ma anche un impegno giuridico, il nostro obiettivo è accompagnare i futuri coniugi in un percorso di comprensione delle implicazioni legali - afferma l'avvocato Alessandro Mezzanotte, responsabile del progetto -. Chi si sposa ha delle lacune e spesso gli avvocati vengono contattati quando il matrimonio sta per essere sciolto. Vogliamo fornire un inquadramento generale consapevole a chi decide di unirsi civilmente».

Per l'assessore ai Servizi civici Gaia Romani «estendere una possibilità, finora pensata solo per chi si unisce in matrimonio religioso, anche a chi contrae matrimonio o unione civile è un risultato importante e in linea con l'evoluzione della società. Gli incontri con i cittadini tra l'altro saranno utili anche per agganciare altri tipi di bisogni».

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