A causa della pandemia da Coronavirus almeno 56 paesi hanno chiuso le scuole a livello nazionale, mentre altri 17 stati, attualmente, hanno previsto chiusure localizzate.
Lo ha reso noto lunedì 16 marzo 2020 l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura (Unesco), spiegando che i governi di questi 73 paesi hanno attuato le loro misure nel tentativo di rallentare la diffusione del coronavirus.
"Siamo di fronte a una situazione insolita, con un gran numero di paesi colpiti dalla stessa questione allo stesso tempo", ha affermato l’italiana, ed ex ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, attuale vicedirettrice dell'Unesco con delega all'educazione. "Dobbiamo riunirci non solo per affrontare le conseguenze educative immediate di questa crisi senza precedenti, ma per costruire la resilienza a lungo termine dei sistemi di istruzione", ha spiegato la Giannini.
Dall’Unesco hanno affermato di lavorare con i paesi colpiti dall'epidemia "per trovare soluzioni hi-tech, a bassa tecnologia e non tecnologiche per assicurare la continuità dell'apprendimento". L’Unesco sta cercando di fornire un supporto ai paesi che lavorano per ridurre al minimo le interruzioni dell'istruzione e facilitare la continuità dell'apprendimento, soprattutto per i più vulnerabili.
Nei 56 paesi che hanno imposto la chiusura totale delle scuole e delle università, secondo i dati dell’Onu, sono 516.615.598 gli studenti confinati a casa. Questa cifra di oltre mezzo miliardo di bambini e giovani che non sono in grado di andare a scuola a causa del coronavirus è probabile che aumenterà nelle prossime ore. Se, infatti, gli altri 17 paesi che attualmente hanno chiusure scolastiche localizzate arriveranno a chiudere tutte le scuole delle rispettive nazioni, altre centinaia di milioni di studenti subiranno interruzioni, più o meno lunghe, alla loro istruzione.
Attualmente in Italia sono 9.039.741 gli studenti, dall'istruzione preprimaria a quella secondaria superiore, rimasti a casa perché le scuole sono chiuse alla loro presenza fisica, mentre sono 1.837.051 gli studenti iscritti a programmi di istruzione terziaria (Università, master ecc.) che non possono frequentare fisicamente i loro percorsi di formazione.
Sono imponenti i numeri che riguardano gli studenti cinesi che non possono partecipare negli edifici scolastici alle rispettive lezioni. In Cina, dall’asilo alla scuola secondaria superiore sono ben 233.169.621 gli studenti a casa. La cifra degli studenti universitari senza lezioni arriva, invece, a quota 42.266.464.
Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel momento in cui scriviamo la pandemia da coronavirus ha colpito almeno 140 paesi con oltre 155 mila casi confermati in tutto il mondo e un numero di morti vicino alle sei mila
unità. Come ha spiegato il membro italiano del comitato dell'Organizzazione mondiale della Sanità, professor Walter Ricciardi, il Coronavirus diventerà sempre più un evento che cambierà il mondo così come lo conosciamo oggi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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