David di Donatello, trionfo della Cortellesi con "C'è ancora Domani"

Ha vinto per la sceneggiatura, come esordio alla regia e miglior attrice. Premiata anche Fanelli

David di Donatello, trionfo della Cortellesi con "C'è ancora Domani"
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Roma - I Premi David di Donatello, per la loro edizione numero 69, sono tornati nel tempio del cinema italiano, gli studi di Cinecittà che in questi mesi sono al centro di un imponente rilancio industriale e creativo. Nel mitico Teatro 5, quello di Fellini, Carlo Conti, ormai navigato veterano della cerimonia dopo sette conduzioni, con l'esordiente, si fa per dire, Alessia Marcuzzi, hanno gestito il traffico delle 25 statuette consegnate lungo le più di tre ore di diretta senza contare i due David alla carriera, all'attrice Milena Vukotic e al compositore e produttore discografico, pure tre volte premio Oscar, Giorgio Moroder, e Il David Speciale per Vincenzo Mollica che per 40 anni al Tg1 ha raccontato il mondo dello spettacolo e che oggi è minato dalla cecità e dal Parkinson, «due figli de na mignotta» ha ironizzato il grande giornalista.

Il primo premio della cerimonia, il David dello spettatore, è andato a C'è ancora domani di e con Paola Cortellesi per i 5 milioni e mezzo di spettatori: «Lo dedico a quelli che hanno fatto il gesto eroico di andare al cinema. Quando si costruisce una storia per il grande schermo si sognano sale piene e emozioni condivise. Gli spettatori non sono una massa indistinta di estranei, gli spettatori siamo noi, anche chi non la pensa come me», ha detto l'attrice e regista che, poco dopo, ha guardato salire sul palco la sua interprete Emanuela Fanelli, migliore attrice non protagonista che le si è rivolta così: «Grazie che hai voluto che la tua Marisa fossi io e che mi hai permesso di essere un pezzo di questa cosa così grande che è il tuo film, perché l'ha fatto tu». Ma questo è stato solo l'inizio perché C'è ancora domani, che aveva il maggior numero di candidature, ben 19, un record per una esordiente, ha conquistato subito dopo un'altra statuetta, quella per la migliore sceneggiatura originale della stessa Cortellesi con Furio Andreotti e Giulia Calenda, a cui è seguita quella per il miglior esordio alla regia e anche quella per la migliore attrice protagonista.

A quel punto Paola Cortellesi ha ironizzato sul suo stesso trionfo personale: «È tutto un magna magna, sempre le stesse facce».

Cinque premi in pochi minuti per il film dell'anno che però ha lasciato spazio anche ad alcuni riconoscimenti ad altri film come Rapito di Marco Bellocchio che partiva con 11 candidature e ha vinto tre David, per la miglior sceneggiatura non originale, la scenografia e i costumi. Per quest'ultimo Sergio Balla, che l'ha condiviso con Daria Calvelli, ha polemizzato con l'organizzazione perché l'ha ricevuto in un teatro di Cinecittà diverso da quello principale. Poi ha dedicato il premio a un'amica «il cui un nonno ha detto è morto a Auschwitz, in un momento in cui c'è un ritorno dell'antisemitismo perverso in un'Europa che sposa la bandiera del sionismo ma continua a essere antisemita». «Aver portato alcune categorie in alcuni spazi speciali, con il dietro le quinte di Cinecittà, ci sembrava una ricchezza non una diminutio, gli ha risposto con prontezza Carlo Conti. Anche Io Capitano di Matteo Garrone, con 15 candidature, ha trovato la strada di due statuette importanti come quella per il miglior autore della fotografia, Paolo Carnera, e per il miglior montatore, Marco Spoletini.

Tre David di Donatello a «Palazzina Laf» l'esordio alla regia dell'attore Michele Riondino che ha vinto come migliore attore protagonista con il suo film premiato per la miglior canzone originale, La mia terra di Diodato, e per il miglior attore non protagonista, Elio Germano.

Quest'anno la Rai ha cercato di movimentare la cerimonia, sia ampliando i luoghi in cui consegnare le statuette sia con un red carpet animato da Fabrizio Biggio, in trasferta dalla mattinata con Fiorello di Viva Rai2!, che ha aperto la serata, tra balletti coreografati da Luca Tommassini, intervistando alcuni dei protagonisti della serata, con i candidati per il miglior film -che è stato consegnato in tarda serata - come Paola Cortellesi con Emanuela Fanelli per C'è ancora domani, Barbora Bobulova con Silvio Orlando per Il sol dell'avvenire, Alice e Alba Rohrwacher per La chimera, Matteo Garrone con i suoi attori Seydou Sarr e Moustapha Fall per Io Capitano, Barbara Ronchi e Maro Bellocchio per Rapito e poi la coppia nella vita Pierfrancesco

Favino e Anna Ferzetti.

A sostegno della promozione del cinema in sala, è intervenuta la Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni che ha annunciato la nuova campagna del Ministero della cultura per l'estate al cinema.

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