Corvetto: la vittima ha gridato vedendo il compattatore. L’autista non se n’è accorto e lo ha travolto trascinandolo sul marciapiede Ucciso dal camion Amsa in retromarcia

Poche ore prima aveva perso la vita una donna di 36 anni, investita da un tir in via Gozzoli

Paola Fucilieri

Due tragici incidenti stradali, due morti terribili, una addirittura sconvolgente. Quella di ieri lungo le vie della città è stata davvero una giornata da dimenticare. Già nella prima mattinata una giovane donna era stata investita da un tir mentre era in sella al suo scooter ed era morta sul colpo. Ma il peggio doveva ancora arrivare: nel primo pomeriggio un uomo è stato travolto, mentre camminava in strada, da un camion dell’Amsa che stava facendo retromarcia e che, dopo averlo schiacciato, lo ha trascinato su un marciapiede. Il poveretto ha lanciato un grido per attirare l’attenzione quando è stato urtato, ma nessuno si è accorto di lui neanche in seguito e il conducente dell’autocarro ha continuato la sua manovra fino a fare scempio del corpo.
L’uomo morto ha 51 anni e si chiamava Domenico Facchi, era un commerciante milanese, residente da qualche anno a San Giuliano, sposato e separato. L’autocarro dell’Amsa alle 15.45 di ieri si trovava in via Dei Panigarola, al Corvetto, per pulire la strada dopo il mercato rionale del martedì. Il conducente - Armando R., un 25enne di Assago - era appena risalito sul suo mezzo dopo aver caricato delle immondizie rimaste sull’asfalto e aveva inserito la retromarcia. È così che, con la parte posteriore dell’autocarro, ha urtato Facchi che in quel momento passava proprio lì dietro, sulla strada, quindi lo ha investito e trascinato sul marciapiede prima di essere bloccato da un altro passante, l’unico ad accorgersi di quello che stava accadendo, l’unico a sbracciarsi per far segno ad Armando R. di fermarsi. Purtroppo era troppo tardi: Facchi era già morto e il suo cadavere si trovava in condizioni pietose.
Sul posto sono giunti i vigili urbani e il magistrato di turno, Claudio Gittardi, che ha disposto l’autopsia sulla salma e il sequestro del mezzo dell’Amsa. L’autista del mezzo è stato denunciato a piede libero con l’accusa di omicidio colposo, un atto peraltro dovuto in casi come questi secondo il codice della strada.
Anche il direttore generale di Amsa, Carlo Petra, che si è immediatamente recato sul posto, è rimasto sconvolto. «Come sia potuto avvenire questo tragico incidente al momento sembra del tutto inspiegabile: la zona era chiusa al traffico e presidiata da uomini e mezzi Amsa che svolgono le operazioni di raccolta dei rifiuti negli spazi utilizzati dagli ambulanti» ha detto Petra, che ha voluto esprimere il proprio cordoglio ai famigliari di Facchi. «Inoltre, il cicalino di segnalazione del movimento in retromarcia del mezzo, che entra in funzione automaticamente, è perfettamente funzionante - ha concluso il direttore generale di Amsa - e non ci rendiamo conto di come la vittima abbia potuto trovarsi in quella posizione, sfuggendo alla vista dell’autista. Siamo in attesa anche noi della ricostruzione dei vigili urbani».
Si chiamava Patrizia Brunetti, invece, la 36enne investita e uccisa, alle 7 della mattina da un tir in via Gozzoli, a Baggio. La vittima, residente a Corsico, stava andando a lavorare in sella al suo scooter.

Inutile il tentativo dei soccorritori del 118 di rianimarla: la poveretta è morta sul colpo, mentre il suo scooter rimaneva incastrato sotto le ruote posteriori dell’autoarticolato. Anche il romeno alla guida è stato denunciato per omicidio colposo.

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