Così il dirigente di categoria diventa manager

Corsi innovativi per l’Ordine dei ragionieri

A cento anni dalla nascita, il Consiglio nazionale dei ragionieri ha deciso di innovarsi nel segno della managerialità. È nata così la Scuola di formazione per dirigenti di categoria, curata dalla Fondazione Luca Pacioli, che avrà carattere permanente. Al primo ciclo, partito nell’ottobre dello scorso anno e che si concluderà nel 2007, partecipano, oltre ai consiglieri dei Collegi, una rappresentanza di ragionieri indicata dall’Unione giovani e dal sindacato nazionale: circa 1.300 professionisti in tutto.
«L’obiettivo - ci spiega il direttore della Sdc, Mario Valle - è quello di rendere possibile una gestione dei collegi orientata all’efficacia e all’economia di scala: obiettivi che peraltro i commercialisti ben conoscono, proprio perché li consigliano ai loro clienti imprenditori. Il “laboratorio sperimentale” è stata la Sicilia, dove abbiamo realizzato un primo progetto della durata di due anni. A questo hanno fatto seguito sei mesi di indagine conoscitiva, da cui è nato il percorso formativo proposto agli iscritti dallo scorso ottobre, e da loro vivamente apprezzato, come ha mostrato anche l’affollato e partecipato incontro del 20 gennaio scorso tra Consiglio nazionale e una nutrita rappresentanza di partecipanti al progetto».
Il piano formativo è articolato in dieci unità didattiche, che prevedono interventi formativi sia in aula (undici, distribuite su tutto il territorio nazionale) sia a distanza, attraverso specifici corsi e-learning. Gli insegnamenti riguardano l’abilità comunicativa, le tecniche di relazione, mediazione e negoziazione: in una parola, la consapevolezza delle relazioni. Una competenza che si ripercuote anche indirettamente sulla vita professionale, che trae giovamento da una migliore capacità comunicativa sia all’interno che all’esterno dell’Ordine.
«É una proposta all’avanguardia - spiega ancora Mario Valle -. Dalla formazione obbligatoria alla riforma delle professioni, tutto oggi indirizza gli ordini verso un ruolo diverso, caratterizzato da una maggiore vivacità: caratteristica che però deve essere, a nostro avviso, non dei singoli ma dell’Ordine nel suo complesso. Ecco perché stiamo favorendo aggregazioni e scambi tra i vari Collegi, dando vita ad una sinergia che spesso consente di trovare più facilmente soluzioni valide per tutta la categoria».


Un modello valido solo per i ragionieri? «Noi - replica Valle - partiamo dalla nostra esperienza. Con l’ambizione, però, di definire un modello di formazione per dirigenti “spendibile“ per tutti gli ordini professionali».

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