Criminale argentino «evade»: giallo negli uffici della Polaria

Stefano Vladovich

In attesa di essere fotosegnalato, fugge a gambe levate. Caos in aeroporto, ieri mattina, alla ricerca di un criminale argentino arrivato da poche ore in Italia per essere processato. Scomparso nel nulla, sparito senza lasciare traccia, dopo aver trascorso una nottata negli uffici di polizia. Una vicenda a dir poco incredibile, accaduta ieri al Leonardo da Vinci, e che ha messo in allarme tutti i sistemi di sicurezza dello scalo romano. Una storia giudiziaria, almeno all’inizio, come tante: un’ordinanza di custodia cautelare per furto, rapina e ricettazione, poi una rogatoria internazionale perché Carlos (chiamiamolo così), possa rientrare a Roma per essere processato. L’altra sera, finalmente, l’arrivo da Buenos Aires con un volo diretto. A questo punto la ricostruzione dell’accaduto viene riportata su un rapporto, riservato, inviato dalla Polaria alla Procura. Nessuno sembra aver visto il fuggiasco o abbia capito come possa essersi dileguato dal commissariato senza farsi notare. Certa è l’ora in cui di Carlos viene dichiarato «desaparecido»: le 9.30, poco dopo il cambio turno. Fino a notte fonda l’intero perimetro aeroportuale viene setacciato dai cani addestrati e da decine di agenti. Persino un elicottero, decollato da Pratica di Mare, cerca, invano, di stanare il fuggitivo. Niente da fare: braccato da ogni parte, gli inquirenti sperano in una mossa falsa e una conclusione rapida della latitanza. Una caccia all’uomo senza precedenti? Nient’affatto. Sempre dall’aeroporto di Fiumicino, questa volta dagli uffici della polizia di frontiera, nel settembre 2003 sparisce Susana Crivellero, 28 anni. Mandato di cattura per vari reati, la donna viene fermata dalla polizia con un passaporto falso mentre cerca di tornare in patria. Ma dopo 4 giorni trascorsi in stato di arresto, la sedicente argentina (sui documenti contraffatti si chiamerebbe Olga Maria Espinal), abbandonati i bagagli al loro destino, esce dal terminal e si confonde tra la folla. Il giallo finisce sul tavolo della magistratura. Secondo l’indagine interna, però, i responsabili si sarebbero accorti della sua assenza fin dal giorno prima. Ma la credono rimpatriata o trasferita in carcere. Nonostante la valigia sia ancora in sala arrivi, a nessuno viene in mente di accertare l’effettiva partenza della donna. Quando si scopre la verità la «frittata», ormai, è fatta. Altro caso quello dello steward palestinese, Mohamed Ezzar Takhert, 27 anni, sbarcato con un volo della Lybian Arab Airlines proveniente da Tunisi, sfuggito a ogni controllo e rintracciato a Latina dopo 11 giorni.

Aeroporto ancora nella bufera, dunque, dopo la maxi ispezione della Comunità europea che, di fatto, ha dichiarato lo scalo romano un «colabrodo». Per non parlare dei due ispettori della Polaria finiti fra le intercettazioni a Luciano Moggi nell'inchiesta sul calcio italiano.

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