Si sono "intensificati", si legge nel bollettino, i rischi di un indebolimento economico, dovuto a "una serie di fattori che sembrano frenare la dinamica di fondo dell'area". Fattori che si riconoscono nella decelerazione della domanda mondiale, nel peggioramento del rapporto fiduciario tra imprese e cittadini e negli "effetti sfavorevoli sulle condizioni di finanziamento derivanti dalle tensioni in atto in diversi mercati" dei titoli di debito pubblico. E che "potrebbero verosimilmente frenare la crescita economica dell’area dell’euro nella seconda metà dell’anno".
Il bollettino della Bce fa poi presente la "vulnerabilità" dei paesi europei, che devono "essere pronti ad adottare eventuali misure aggiuntive" relativamente al risanamento dei conti pubblici, dove queste misure risultassero "necessarie in funzione dell’evolversi della situazione". Particolare attenzione è richiesta anche dalla situazione delle banche europee, "data l’interazione fra le questioni relative al rischio sovrano e il fabbisogno di finanziamento delle banche".
Quando opportuno, continua la Banca centrale, le banche dovrebbero sfruttare "appieno le misure di sostegno pubblico, le quali dovrebbero essere rese pienamente operative, inclusa la possibilità che in futuro la European Financial Stability Facility (Efsf) conceda prestiti ai governi per la ricapitalizzazione delle banche"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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