In tempi di crisi, le frodi alle grandi imprese e agli istituti bancari arrivano a costare oltre il 2 per cento del fatturato alle società che le subiscono. Non solo. In una azienda su cinque il "peso" delle truffe arriva addirittura a tocca anche il 4 per cento dei ricavi. A lanciare l'allarme è stata la Kroll, colosso della consulenza investigativa e di intelligence.
Il Global fraud report 2011, ricerca condotta a livello globale su un campione di 1200 aziende industriali e finanziarie, porta alla luce tutti quei raggiri, ormai sempre più sofisticati, che in termini economici pesano sempre più in modo consistente. Se, infatti, da una parte sono in calo le piccole frodi, dall'altra la Kroll ha registrato un vero e proprio boom di illeciti commessi dai dirigenti. I crimini dei colletti bianchi aumentano, in termini percentuali, dal 10 al 15 per cento. E si va dal furto di dati informatici ai reati di corruzione e concussione. Al di là del danno economico inflitto alle aziende, il vero problema è un altro. "Il timore di frodi allontana i nuovi investitori esteri", spiegano dal quartier generale della Kroll. Il 62 per cento degli intervistati dall'agenzia si è, infatti, dichiarato frenato da queste preoccupazioni: "Se la scarsa sicurezza limita le iniziative verso Africa, Cina e India - si legge nel rapporto - in Italia gli investitori sono più spaventati dal conflitto di interessi che coinvolge ogni livello della società e che necessita per essere smascherato di dettagliate indagini interne compiute da professionisti".
Numerosi i casi trattati quest'anno dalla Kroll nel Belpaese. Dal conflitti di interesse (33%) a situazioni di corruzione e concussione (20%), dalle frodi finanziarie (16%) alle "frodi perpetrate da fornitori e distributori" (15%). I furti interni alla società si attestano intorno al 6 per cento. Per dare numeri concreti, un "caso" su cinque ha portato a indagini su frodi per valori superiori ai 10 milioni di euro. "Se la prevenzione e i controlli sono importanti, è ancora più fondamentale riuscire a chiarire la dinamica della frode, quantificare i danni e gli attori coinvolti in una qualsiasi attività di infedeltà aziendale - spiega Marianna Vintiadis, responsabile Kroll Italia - spesso, infatti, qualora vi siano sospetti di frode interna si tende a minimizzare cercando modi alternativi per risolvere il problema". La Vintiadis fa notare che, "attraverso una seria indagine, non solo si darà un segnale forte ai dipendenti e alla struttura ma sarà anche possibile, dimostrato l’illecito, recuperare parte del danno subito».
La Kroll sottolinea, tuttavia, che ll’incidenza globale delle truffe registri un calo rispetto al 2010. Il Global fraud report mette, ado ogni modo, in evidenza come alcune tipologie di illecito siano in costante aumento: sei truffe su dieci sono, infatti, compiute da diretti dipendenti delle società.
Questa situazione ha, appunto, come conseguenza una forte preoccupazione da parte delle aziende tanto che il 50 per cento è fermamente convinta di non essere abbastanza protetto da raggiri. Solo il 27 per cento delle aziende si dice, però, pronto e informato sui regolamenti in vigore nei vari stati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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