Crisi, Tremonti: "Continua a girarci intorno"

A Cernobbio il ministro dell'Economia resta prudente: "Si è parlato troppo di exit strategy, ma il problema è il management della crisi". Poi accusa la finanza: "Usa i soldi pubblico per speculare contro i governi stessi". Poi rilancia la riforma fiscale: "Abbiamo 2 anni di tempo"

Crisi, Tremonti: "Continua a girarci intorno"

Cernobbio - "I governi hanno dato alla finanza soldi per salvarsi, la finanza usa ora questi soldi per speculare contro i governi stessi". Intervenendo al Forum Confcommercio in svolgimento a Cernobbio, il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, spiega che "si è parlato troppo di exit strategy" quando, invece, "il problema è il management della crisi perché nella sua configurazione, che è mutata, la crisi continua a girarci intorno". Poi rilancia la riforma fiscale: "Abbiamo due o tre anni di tempo"

La gestione della crisi Tremonti ha sottolineato l’importanza di gestire la crisi economica internazionale nelle sue mutevoli forme rispetto ai tanti discorsi sulle possibili strategie di uscita. "Si è troppo parlato di exit strategy dalla crisi - ha detto il ministro dell'Economia - ma il problema è il management, la gestione, perchè nella sua configurazione, che è mutata, la crisi continua a girarci intorno". Tremonti ha usato anche la metafora dei passeggeri del Titanic di prima classe che come gli altri non si sono salvati dall’affondamento della nave. "Se sei in un paese solido, ricco e stabile" è illusorio pensare di salvarti dai guai degli altri perché di "ritorno ti arrivano gli stessi effetti".

Gli aiuti all'industria Secondo Tremonti, sugli incentivi e gli aiuti all’industria il governo "non poteva fare di più" a causa dell’alto debito. "Siamo stati bravi a fare così - ha aggiunto il ministro dell'Economia - e rifiutare l’avventurismo, il deficitismo e il costruttivismo economico sperimentale. C’è differenza tra la realtà, la responsabilità e gli esprimenti degli alchimisti". Nella crisi "l’Italia ha tenuto e terrà". "Per la disoccupazione - ha detto Tremonti - i nostri dati sono inferiori alla media europea. Il dovere del governo è quello di cercare di tenere insieme il tutto; sappiamo che ci sono persone e famiglie che soffrono, ma l’insieme è il dovere primo. L’Italia ha tenuto e terrà, è una rete fatta da 8 milioni di partite Iva e non è un paese percorso da crisi sociali".

La regola europea per i mercati Per regolamentare i mercati finanziari, in assenza di un accordo globale, l’Europa dovrebbe procedere anche da sola.

"Sui mercati è meglio una regola europea che non l’assenza di regole - ha detto il titolare del dicastero di via XX Settembre - l’ideale sarebbe una regola generale, universale, ma se deve essere impossibile perché non ci si mette d’accordo, è già intelligente mettersi d’accordo Europa su Europa; il resto si adatterà e seguirà in qualche modo". Tremonti è poi tornato a criticare l’uso degli aiuti pubblici ai grandi gruppi finanziari: "Abbiamo dato alla finanza i soldi per salvarsi, e la finanza con quei soldi ha speculato contro i governi".

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